domenica 16 dicembre 2012

Il libro segreto delle cose sacre.


Torsten Krol, Il libro segreto delle cose sacre, Isbn Edizioni.

Ritagliare, ricavare, strappare, esigere, implorare, domandare alla vita il suo senso, il suo segreto, il suo silenzio, la sua verità è ciò cui l'uomo aspira da quando all'incirca è uscito dal mare per calcare la terraferma con le sue sole gambe. 

Da allora chiediamo, interroghiamo, piangiamo, chiudiamo gli occhi, li posiamo su quelli degli altri, scaviamo buche, prepariamo nidi, pronunciamo nomi, ci ripariamo dalle violenze, cerchiamo amore, restiamo ammutoliti, sogniamo luce, sospiriamo conoscenza. E virtù. E felicità. E segreti. 

Qualcuno lo fa senza saperlo, qualcuno ci mette tutta la vita, qualcuno si arrende, qualcuno non si pone nemmeno il problema, ma incarna in modo innato questa ricerca, fa scoperte, e ne diventa simbolo. 

Da quando ho imparato a conoscere Torsten Krol, ho capito che lui è uno di questi ultimi. 

Uno che, di questi tempi, guarda le cose con un altro sguardo. Prima ho letto Callisto, che è un romanzo folle sull'America "delle roulotte" con un protagonista che a malapena si sa esprimere in un linguaggio comprensibile ma che andrà incontro alle più assurde cose. E non perdona. Bellissimo. Un romanzo che sembra sparato sulla terra da un altro pianeta, ma ne conosce i più intimi dettagli.

E poi questo nuovo. In cui si capisce che Torsten Krol, senza paura, guarda in faccia le cose sacre. Le vede. Le nomina. Le mette in un titolo. Ci scrive un libro che fa raccontare tutto dalla voce di una ragazzina, una bambina di dodici anni che nella vita fa la Scriba, ovvero scrive e riscrive tutto il tempo il nome della divinità. 

Non so perché, ultimamente, tra l'altro, mi interesso di questo genere di storie. 

Comunque quello di Torsten Krol è coraggio puro, è un concetto molto esplicito.

Ha scritto, che io sappia, solo tre libri. In Italia pubblicati tutti da Isbn. Tutti molto diversi tra loro. Ma di lui non si sa nulla. Niente e neanche una foto. Solo due cose: è vivo, e sta in Australia. 

Naturalmente su di lui ci sono ipotesi, e illazioni, che sia in realtà un personaggio famoso etc. ma questo non ci interessa per niente. E lo tralasciamo volentieri, giusto?

E poi ci sono stati un sacco di bagliori notturni, quelli che la gente un tempo chiamava aurore. Conosco questa parola perché il mio nome viene da lì, anche se tutti mi chiamano Rory, che un tempo era un nome da ragazzo - mi ha detto sorella Luka - ma nella nostra valle non ci sono ragazzi con quel nome. Io sono l'unica.

Quindi la ragazzina si chiama Aurora. E il libro è suo. Ascoltiamo la sua voce. Ed è come una canzone lunghissima che finalmente vi tiene compagnia per tutto il tempo che volete. Vi racconta tutto, senza risparmiarsi mai, vi dice come si sta, come si sente, in ogni singolo momento. E la amerete. E vi farà tenerezza. E vorrete conoscerla, sostenerla e farvi sostenere da lei. Strano. Misteri delle cose sacre.

In queste poche righe, dunque, che nel mio ebook (del quale sono molto grata a Isbn) si trovano a pagina 5, c'è già tutto quanto di pratico c'è da sapere sulla trama.

In una parola: un meteorite - la Grande Pietra - ha colpito la terra, e adesso i pochi superstiti abitano una valle piccola dove le donne, che ora si chiamano le Sorelle di Selene, governano, decidono le cose e gli uomini si dedicano ai lavori di fatica; si venera la Luna tutti i giorni. Sia per la sua bellezza, sia anche per la sua minaccia, dal momento che si sta avvicinando sempre di più alla Terra e per arrestare questo inesorabile e drammatico processo, bisogna offrirle continuamente doni e sacrifici.

Aurora, come Scriba, offre in dono la sua scrittura. Continuamente, senza possibilità di sosta.

E, quando riesce a fare però delle piccole pause dall'incessante SeleneSeleneSeleneSelene cui forza la sua penna, quando proprio la mano le duole per la monotonia di quel gesto chino sul Libro dei Nomi -  a fine giornata sorella Ursula conterà quante volte lo ha scritto e segnerà il numero sul Libro dei Numeri - ecco che stacca, e racconta, a noi, le sue storie, "non per sacro dovere ma per me", e dice tutte le cose sacre o non sacre che le capita di vedere intorno.

Scriba. Solo una persona può esserlo e io lo sarò fino alla morte, poi sceglieranno qualcun'altra per scrivere senza sosta il nome di Selene e tenere la luna al suo posto in cielo. Quindi quello della Scriba è un lavoro importante e chi fa un lavoro importante viene trattato in maniera un po' diversa dagli altri. E in fondo non c'è niente di male nello scrivere quello che penso. Conosco tutte le parole che bisogna conoscere, per cui scriverne qualcuna al di là del nome di Selene non credo sia un male, ma terrò questa considerazione per me.

Ma attenzione che Aurora a un certo punto dovrà crescere un po', scoprirà di non essere poi tanto l'unica. O di esserlo, ma non come se l'aspettava lei. Come tutti. E le toccherà scontrarsi con una perdita. Che è una piccola frana sotto i piedi, successa a chiunque; quando scopri di non essere  poi così speciale. Mentre noi però intanto ci prendiamo cura della sua tenera sicurezza. Ce ne nutriamo anche un po', a dire il vero, mi viene da pensare.

Sempre che nel frattempo la luna non ci sia crollata addosso distruggendoci tutti. Ma non lo farà e anzi non bisognerebbe nemmeno pensare una cosa del genere, perché tutto questo scrivere il nome di Selene serve proprio a far sì che la luna continui a girare intorno alla Terra, a volte più vicina, a volte più lontana. Comunque ritorna sempre, ed è per questo che arrivano i lunamoti, quando Selene riempie il cielo.

Tutto bene, dunque, finché nel villaggio non arriva una strana ragazza, di cui però non vi dico più niente. Basta. Così vi rimane il desiderio di scoprirlo da soli.

Comunque concludo dicendovi che sarà un'esperienza di lettura diversa. Né facile né difficile.

Questa sarà una piccola voce che vi parla, che vi dà forza, proprio mentre vi pronuncia, delicatamente, sotto il naso, la sua estrema fragilità.


5 commenti:

Anonimo ha detto...

bello-bello-bello-me-lo-compro. C.

noemi ha detto...

@C. ahah grazie. Dimmi, se ti va, poi se ti è piaciuto ;)

maria vayola ha detto...

Ciao Noemi,
ecco ti leggo e mi viene già da aggiungere un libro alla mia libreria!! stracolma di libri ancora da leggere!! prendo nota, sopratutto su Callisto e poi, eventualmente, su questo di cui parli, sempre in modo ottimo come nelle tue recensioni, io ultimamente, sul mio blog, ho messo un commento su A casa di Toni Morrison, una delle mie preferite, la conosci?
Un caro saluto
maria

noemi ha detto...

@maria: grazie :) sono contenta! Sarà una bella lettura, spero. Quanto a Toni Morrison, sì, la conosco!! E ora vengo a leggere sul tuo blog :) un abbraccio!!

noemi ha detto...

@Giuseppe Santoro: grazie del pensiero, vengo a leggere di cosa si tratta! ciao.