martedì 3 settembre 2013

Incontro con Jonathan Coe a Milano.



Incontro di Jonathan Coe (accanto a lui, la bravissima interprete Maria Pia Falcone) con i blogger di Critica LetterariaContornidinoir, Sul Romanzo, Wuz, Libreriamo, Booksblog, Linkiesta, Vanity Fair. Quanto a me, sono quella col cerchietto! (photo di @feltrinellied).




Ma prima di tutto questo, ho fatto Coe-lazione (!) al Caffè Armani, subito all'uscita della metro alla fermata Montenapoleone. Perché a un certo punto del romanzo, a pagina 231, c'è un personaggio che dice: "Sì, prenoto all'Astoria Hotel, una delle suite per la luna di miele, davvero, e mi faccio un bagno caldo, ordino caviale e champagne con il servizio in camera, e per alcune ore vivo... come una principessa." Un tizio le risponde: "Come una principessa... sembra meraviglioso. (...) Ed è tutta sola mentre lo fa?". "Sì, tutta sola". E dice anche: "Ma personalmente, penso che un po' di lusso non sia fuori luogo ogni tanto". Quindi con poco più di tre euro, tutta sola, ho potuto sperimentare come ci si sente a essere una principessa milanese. Devo dire che è particolarmente bello. Non contenta, ci sono tornata nel pomeriggio, per un altro caffè, con la mia amica Gloria Ghioni! 


Via Andegari. La storica sede della Feltrinelli.


Un raggio di sole trafigge la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli..


Fondazione Giangiacomo Feltrinelli. 


Leone. 


Expo 58 Expo 58 Expo 58


Entriamo in fila indiana per incontrare Jonathan Coe.


Eccolo! 

Dunque dunque, quello è l'Atomium. Un monumento in acciaio che rappresenta un cristallo di ferro. A me piace tantissimo. Ed è al centro delle avventure di questo romanzo molto divertente che, neanche a dirlo, è riuscito però anche a strapparmi una lacrima sul finale. Ma ci si può commuovere per una spy story comica ambientata nella Esposizione Universale di Bruxelles del 1958? Comunque, ci siamo seduti in cerchio e abbiamo rivolto a turno una domanda allo scrittore. Ci sono state domande molto interessanti e utili. La mia riguardava la ricerca dell'identità. A pagina 211, c'è un personaggio che dice (ah, è la stessa principessa di prima!): "Inoltre, talvolta non conosciamo fino in fondo la nostra natura. Non sappiamo bene chi siamo, finché non sopravviene una nuova circostanza a rivelarcelo". Quanto è vero. Ho domandato se il fatto che la mamma del protagonista inglese - il simpaticone tontolone Thomas - fosse belga, avesse un'attinenza con lo svolgersi degli eventi proprio in quella terra. Come se il personaggio, per "trovare se stesso", avesse attinto per un caso della vita alle origini materne. Ho chiesto se fosse una scelta precisa, o una coincidenza significativa. A quel punto, mi pare che Jonathan Coe abbia apprezzato la domanda, perché ha detto che proprio tutta la sua produzione letteraria riguarda questa ricerca, e, per quanto può esserlo il duca di Prunes (controllate qui, è vero, lo dice Wikipedia!), mi sembrava felice. Ha iniziato a battermi il cuore fortissimo, davvero, in quel momento. Perché non c'è niente di più emozionante, nella vita, che capire una persona. Capire cosa ha voluto dire con i suoi gesti, in questo caso con i libri. E sentire risuonare quel messaggio dentro di te. Al che, finito l'incontro e dopo la foto di gruppo rituale, mi sono avvicinata a fare due parole con lui! 





"To Noemi and her Little cup of coffee". Questa dedica amici miei la dedico a voi che leggete questo blog ;) Senza i quali la mia vita non avrebbe alcun senso! Ciò detto. A quel punto Jonathan mi ha fatto la profezia. Non sto scherzando, ho testimoni oculari... Gli ho detto che per uno strano caso della vita, anche io avevo scritto un romanzo che aveva a che fare con la bomba atomica (Expo 58 racconta di energia, nucleare ma anche mentale, secondo me). E, dal momento che Coe è uno scrittore ironico - come molti di voi sapranno poiché è tra i più letti e amati del mondo - i suoi romanzi sono costellati di humour inglese ovunque e aveva da poco anche partecipato a un incontro a Sarzana al Festival della Mente proprio su questo argomento; abbandonata ogni remora, gli ho addirittura confidato che sto scrivendo una storia in cui il protagonista è proprio un comico. Che non so dove mi porterà, ma che per me è molto importante. A quel punto lui ha detto: "bene, allora tra cinque anni ci sarai tu al posto mio, circondata dai blogger che ti fanno le domande". 

Quindi ho pensato: poiché tra cinque anni sono miliardaria...

Perché non portarsi avanti col lavoro e fare shopping guardare le vetrine di Galleria Vittorio Emanuele II (che pure era un sabaudo?)?



Se non che poi sono stata coinvolta in un incredibile rito tribale milanese!!

Duomo.


Made with Love. Questo è uno dei miei posticini preferiti di Milano, California Bakery, dove mi piace rifugiarmi a bere tè e telefonare.

5 commenti:

GMGhioni ha detto...

Sempre piena di vita, tenera e appassionata! Che dire, mia cara? Un piacere vederti :)
A presto!

Silvia ha detto...

Sto cercando di lasciarti un commento ma stasera il telefono deve essere un po stanco :-D
Bellissima esperienza! Noemi avanti così! Dimostri grande amore per tutto ciò che è storia, narrazione, libro...e non solo.
Sei comunicativa, la tua passione è contagiosa...
Continuo a seguirti! E aspetto la tua seconda opera..e tra 5 anni magari ci sarò la blogger che ti farà le domande con emozione.
Grazie di tutto. ..
Silvia
Acupofbooks

noemi ha detto...

Grazie Gloria, anche per me è così :)

Grazie di cuore Silvia :)

Sabrina ha detto...

Grazie per questo post che mi ha fatto vedere la città in cui abito, Milano, da altri punti di vista! Sei sempre più brava, Noemi! Ti seguo con ammirazione.
Saluti. Sabrina

noemi ha detto...

Grazie mille Sabrina :) :) La tua città è bellissima...