venerdì 22 ottobre 2010

Risvegli bianchi.

"Risvegli tristi, risvegli strazianti (di tenerezza), risvegli bianchi, risvegli innocenti, risvegli pieni di sgomento (Octave si risveglia da uno svenimento: 'A un tratto gli vennero in mente le sue sventure: non si muore di dolore, altrimenti egli sarebbe morto in quell'istante')". *

Risvegliarsi un mattino di ottobre, certo è una cosa abituale, con tutte le cose da fare, le cose da mettere a posto, da costruire, da modificare, da comprendere e ritagliare come contorni nella nebbia. Comunque a me sorprende sempre l'ostinazione di certe cose. Di certi piccoli prodigi.

Ad esempio un ordinario bocciolo di fiore ("san carlino", come dire "soriano" per i gatti, credo) trascuratissimo, una specie di sopravvissuto all'incuria, cui mi ero anche dimenticata di dare il concime, che adesso, in pieno autunno, quando tutto teoricamente muore, o per lo meno avvizzisce, raggela e si arresta in previsione del lungo letargo invernale, decide invece di provare a sbocciare --> micropetali striati di rosa, che mi hanno un po' sorpresa appena sveglia, in questo risveglio bianco, quasi come se le cose di ieri, l'altro ieri, e delle settimane e mesi e anni passati si fossero diradate in un'inconsueta alba fredda, misurata.












* Frammenti di un discorso amoroso, Roland Barthes - Stendhal

4 commenti:

  1. la natura riesce sempre a sorprenderci...io con le mie piante ci parlo...buona giornata

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  2. :) Grazie Estrellinha, buona giornata anche a te!

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  3. A questo punto non mi resta che urlare: "MIRACOLOOOOOOOOOOOOOO"! :))
    Baci baci
    PS: ho anche capito il senso profondo del post...non sono solo una ragazza superficiale! :)

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  4. @Elena, pubblico adesso questo commento perché mi è arrivato solo ora: misteri di blogger O_O comunque: mi associo: miracoloooooooooooooooooooooooo hehe

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