mercoledì 31 dicembre 2014

Due letture per il 2015.



Due consigli di lettura al 31/12 per iniziare l'anno nuovo tra le pagine dei libri. Premesse: Funny Girl di Nick Horby mi è stato regalato dall'editore Guanda, che ringrazio. Mentre Osnangeles di Francesco Mandelli, l'ho comprato io.

Inoltre: il primo l'ho quasi finito, il secondo appena cominciato. In una sorta di vasi comunicanti letterari alla ricerca del perfetto equilibrio - in fatto di pagine lette - che mi permette di consigliarli entrambi per lo meno per quanto ho letto io e fino a qui.

Il primo è una storia di quelle in cui ti ritrovi dentro a tifare per questo strano personaggio di nome Sophie Straw, attrice inglese degli anni Sessanta dotata di fisico prorompente ma dalla mente ancor più promettente, perché intenzionata ad andare oltre i limiti, seppur fortunati, del suo corpo da diva e diventare un'attrice comica. 

Seguire le sue vicende è insieme rilassante e uno spasso puro. Questo è un romanzo che parla di cose comiche senza far per forza spanciare dalle risate, ma semplicemente portando il lettore dentro un'atmosfera specifica, esplorando stati d'animo, debolezze e virtù umane e costruendo un mondo nuovo nel mondo reale, con l'ironia che da sempre contraddistingue i romanzi di Hornby. Una lettura che personalmente ho scelto dal momento che questo tema - la comicità e le professioni a lei legate - mi interessa molto. Ho trovato, diciamo così, pane per i miei denti.

L'altro romanzo, Osnangeles, lo consiglio - anche qui - per ragioni private: ovvero un mio interesse specifico per i comici, il loro lavoro, e, in questo caso, i libri che scrivono. Ho talmente tanto materiale da leggere e vedere che non so proprio da dove cominciare. Ma questo libro di Francesco Mandelli è capitato sotto i miei occhi e ha scelto lui di farsi leggere, come spesso capita con i romanzi. 

Mandelli è un attore famoso, da MTV al cinema, con I soliti idioti, ma non solo, è una figura rilevante nel panorama della comicità contemporanea. A me incuriosisce come professionista e ne seguo le vicende da un po', perché, come spesso ho raccontato su questo blog, sto in questo periodo studiando la complessità di questi strani esseri che di mestiere fanno ridere la gente, e Mandelli è una figura emblematica al riguardo. Per inciso: ho già capito che ci metterò tutta la vita a comprendere questo mondo, che è molto più vasto di quel che sembra.

In tutto questo, tra le due storie ci sono anche delle analogie.

"Sono andato a Londra qualche anno fa, in cerca di qualcosa che non trovavo qui. Sono andato lì per fare esperienza. Mi serviva esperienza. Avevo speranze per qualcosa? Probabilmente sì".

Questo l'incipit di Osnangeles (che ho apprezzato già per il gioco di parole del titolo, che allude alla cittadina brianzola di Osnago in combo con la forse più nota Los Angeles...). Caso vuole che anche Sophie di Funny Girl si trasferisca a Londra in cerca di fortuna, come la prima voce narrante (ce ne saranno altre) della storia di Mandelli. E via così.

La fortuna, i viaggi, la ricerca di qualcosa, la leggerezza, il ridere.

Mi sembrano buoni propositi o auspici universali per l'anno che verrà!

(Gli anni scorsi, scrivevo qui sul blog i miei buoni propositi personali mentre questa volta, quelli più articolati e intimi ho cominciato a scriverli in un quaderno privato, visibile solo a me. Questa è una considerazione a latere: mi pare sia preferibile conservare e creare nuovi spazi di privacy dopo la sbornia internettiana: la rete è meravigliosa, come definisce lo stesso Facebook il nostro anno passato in sua compagnia, ma è un posto in continua evoluzione, come la terra stessa, e mi pare il momento di considerare nuovi o antichi valori, come il silenzio, il segreto, il mistero delle cose che non si possono raccontare perché sono solo nostre, abbinati però alle avveniristiche possibilità che offre il mezzo. E insomma, adesso che ho detto la mia):

Auguri a tutti - di vero cuore - e buone letture.

mercoledì 24 dicembre 2014

Racconto di Natale.



Sulla spiaggia di Yves Rolane, il cane Jackie camminava lento. Il suo conduttore John lo aveva lasciato libero, erano soli ed era la sera di Natale. John non se la doveva passare bene per ritrovarsi solo con un cane su una spiaggia deserta la vigilia di Natale. Ma Jackie questo non poteva saperlo, e si mostrava sereno, neutrale rispetto a una contingenza che all'uomo invece pareva triste.

Quello che videro in lontananza in acqua non fu un urlo, un allarme, un boato, ma un semplice fruscio della superficie marina, sotto un cielo che cominciava la sua danza di colori del tramonto di dicembre.

Jackie per vocazione e per mestiere era un cane da salvataggio. E così senza indugiare si tuffò di corsa da riva verso il largo. Le onde erano di media grandezza, ma potevano già spaventare sia le persone che gli animali. Jackie però nuotava a ritmo costante, di chi è allenato a certe evenienze.

Il fruscio era a sua volta un nuotare scandito ed esausto, indicativo di qualcuno che stava cercando di mettersi in salvo da chissà quanto tempo. Nonostante l'alto mare, la persona metteva un braccio davanti all'altro senza smettere. Non sentiva più le gambe, il dubbio di averle ferite, malate, perse le percorreva la mente, ma doveva conviverci con quel dubbio, se voleva vivere. E nuotare voleva dire almeno provarci.

Ora vedeva la riva, e il cranio bianco di Jackie il labrador.

John adesso lo aspettava sul bagnasciuga. Non più solo, ma in compagnia di quel mistero umano che il suo cane gli trascinava dal mare.


[Buon Natale a tutti!!]

martedì 23 dicembre 2014

I migliori (eco)libri del 2014: i consigli di lettura di Econote!


Un anno di letture con Econote.

Come ogni Natale arriva il tempo dei regali... e delle liste. Fare una lista significa prima di tutto mettere ordine, nella testa e sulla carta. Non è una classifica, non me la sento di mettere al primo, al secondo o al terzo posto un libro invece che un altro. Ma quello che intendo fare è sicuramente mettere insieme il meglio che il 2014 editoriale ci ha regalato in termini di libri legati a temi ambientali, all'ecologia, alla decrescita e alla sostenibilità.
Si tratta di una selezione, da cui ovviamente partire per nuovi approfondimenti, percorsi personali.

Parto dall'ultimo letto: Pianeta Tossico di Giancarlo Sturloni, Piano B Edizioni. Perché con chiarezza e dono della sintesi riesce a organizzare una straordinaria mole di dati e riflessioni sulla situazione ambientale e climatica del nostro pianeta, mettendoci in guardia da noi stessi: le nostre esagerazioni, il nostro consumismo, ci distruggeranno.

Molto interessante è anche il libro di CristinaGabetti. A Passo leggero, Bompiani: un volume che fa appunto della leggerezza e della semplicità la sua cifra riconoscibile, e grazie a numerosi spunti personali e non solo fa riflettere sulla nostra impronta sul mondo.

Marianna Sansone si inserisce in questo solco, e con il suo ebook Fermitutti! (o almeno rallentate) edito da 40k ci racconta in modo semplice e ironico cosa significa premere leggermente sul pedale del freno della vita, per imparare a godersi un po' più le cose. E decrescere, sorridendo.

Ancora, molto interessante è stata la lettura di Latua impronta, di Mike Berners-Lee, Terre di mezzo, che elabora un saggio esauriente e risolutivo su quella che è l'impronta che quotidianamente lasciamo sulla Terra al nostro passaggio: è quella di un vecchio scarpone, oggi, e invece deve tornare ad essere quella piccola, di una bambina.

Infine, segnalazioni sparse anche per: Il magico potere del riordino di Marie Kondo, Al Verde! La sfida dell'economia ecologica di Mario Salomone, Sapori e Saperi di Anna Casella Paltrinieri e Il Marchese di Collino di Giovanni Calvino e Giovanni Parisi.
Da questa lista si può partire per costruire un percorso di “letture ecologiche” sempre diverse, la cosa importante è che stimolino la consapevolezza del lettore.

Buon Natale e buone letture da Econote!

[Grazie Antonio Benforte per questa preziosa lista...]

sabato 20 dicembre 2014

Una presentazione di libri piuttosto inusuale...



C'è uno scrittore torinese, Giuseppe Culicchia (lo conoscete?), che da qualche tempo a questa parte sta portando in giro una presentazione remix dei suoi libri - da Tutti giù per terra a Venere in metrò, passando per Bruci la città etc. - e ieri sera mi sono rifugiata in uno storico locale sabaudo, la birreria Petrarca, per vedere e ascoltare questa presentazione.

A proposito del rituale noioso sacro delle presentazioni libresche, vi dico che qualche tempo fa avevo avuto la fortuna di presentare Giuseppe Culicchia quando è uscito il suo E così vorresti fare lo scrittore alla Biblioteca Natalia Ginzburg e poi di essere presentata da lui, alla libreria Coop di Torino (che ora si è trasferita a Collegno, ma questa è un'altra storia...) qualche mese dopo l'uscita del Metodo della bomba atomica, per la precisione il 30 novembre dell'anno scorso. 

Quindi, passano gli anni ma io, anche per esperienza diretta, continuo a ribadire una grande verità: i clown arrivano sempre al momento giusto. Infatti avevo bisogno di un'esperienza bella, divertente, ispirante e all'avanguardia, e la vita con questa serata mi ha accontentata.

Perché dico ciò? E perché ho chiamato in causa i clown? Perché Giuseppe Culicchia ha preparato questa presentazione (che avevo visto già una volta ma in forma diversa al Circolo dei lettori) insieme e una clown spettacolare. Federica Mafucci, ovvero la Franca.

La Franca è una tizia stralunata che passa per lì e si offre di "sostituire" la vera presentatrice che non si è potuta presentare per la serata... Non si sa bene da dove spunti (forse "dalle patatine"!) ma di lei sappiamo che ha partecipato alla Corrida dicendo a memoria tutte le regioni d'Italia, e ottenendo a suo dire un successone, ovvero parecchi campanacci. E da qui è tutto un susseguirsi di gag. Apprezzo i comici e la comicità. Che sarebbe l'esistenza senza di loro? Per carità, non riesco a immaginarla. Loro stanno alla realtà, come un sorriso sta al volto umano. Da qualche tempo me ne sto occupando con maggiore concentrazione e mi sono anche iscritta a un corso di recitazione e scrittura comica (non ridete), ma racconterò di questo più avanti. 

E insomma io credo che la scelta di questo scrittore sia ammirevole. Basta con le presentazioni noiose! Circostanzio meglio l'affermazione: c'è la crisi, e lo sappiamo. L'editoria è in crisi, e lo sappiamo. I blog letterari ahvb qpowbgvc jf geo pkjkj, e lo sappiamo! 
E quindi? Che fare? Come direbbe Mario Merz. La vita è dura, ma gli artisti hanno il compito di rendere più lieve il passagio su questa terra inventandosi qualcosa, anziché lamentarsi di continuo. Lezione da imparare. Certo, si potrà obiettare, Culicchia è fortunato e famoso. Ma proprio per questo personalmente ho apprezzato l'umiltà di mettersi in gioco. Viaggiare e portare nei locali, teatri e librerie uno spettacolino comico che non solo fa venir voglia di leggere, ma anche di vivere, e di sperare. Niente tomi da sponsorizzare, ma fogli volanti da leggere e rileggere, niente orpelli, ma una preparazione millimetrica, di quelle che conoscono solo gli attori. E poi tanto garbo e gentilezza.

Neanche a dirlo, la Franca, con la sua molesta ingenuità, sfotte e mette in crisi un sistema tronfio di fare cultura, ridicolizza i musoni e riporta "tutti giù per terra" dove è bello anche stare, se ci pensate.

Questa serata mi ha regalato molte energie. Spero capiti anche a voi qualche esperienza simile. 
Arrivo presto con i miei post natalizi. Intanto, buone letture!