sabato 30 giugno 2012

2012 cose da fare.





Si inizia a leggere come un gioco simpatico. Nato semplicemente su twitter dalla geniale mente di @mafedebaggis (Mafe de Baggis).

Una raccolta di tweet, di piccole frasi, sul tema: 2012 cose da fare prima della fine del mondo. Che avverrà, come tutti sanno, il 12 dicembre 2012 venturo.

Qualche tempo fa si poteva scrivere dunque su twitter le proprie cose da fare prima della profezia Maya seguendo l'hashtag #2012cosedafare. E adesso molte di quelle frasi, quei post-it virtuali, sono confluite in un piccolo libro, che sta in una tasca ma è fitto, fittissimo.

Si inizia a leggere per scherzo, io l'ho fatto per cercare i miei tweet (perché né è capitato anche qualcuno dei miei, tipo: "correre" haha a rileggerli mi fanno un po' ridere. Oppure: "leggere i libri sul comodino". Ma si può? Insomma, sul momento non mi è venuto nient'altro di meglio o di più nobile. Col senno di poi mi impegnerei in propositi un po' più generosi, tipo "salvare il mondo", ad esempio ;).

Poi man mano che si va avanti nella lettura, intanto si capisce che ci sono delle aree tematiche: tutti i tweet sul leggere, tutti quelli sul ringraziare, tutti quelli sul visitare etc. E non so come inizia a smuoversi qualcosa, un sentimento, una minuta emozione, grande giusto quanto un tweet, una biglia, una lacrima appena.

Finito di leggere, si ha di fronte un coro di voci, di cinguettii certo, ma anche di desideri, di sogni veri, di speranze. Ci si accorge di far parte di qualcosa, del mondo, di tutti quelli che dentro o fuori da twitter, tutto sommato, sono vivi e hanno un'idea, un pensiero, un arzigogolato progetto, un sarcastico obiettivo, un'ironica visione del domani.

E dunque se davvero finisse il mondo tra poco, resterebbe questa asciutta, sobria, tenera testimonianza di cosa stringeva nel cuore e tra le dita un gruppetto di persone - utenti twitter - esseri umani, mutanti, tastiere, o che dir si voglia. 

Ed è bello perché è una fantasmagoria di sensibilità e percezioni diverse. Dalla poesia pura, alla surrealtà sfrenata, al nonsense generale. 

Una fotografia di oggi: niente di più ma niente di meno. 


mercoledì 27 giugno 2012

E.L. James 50 sfumature @Milano.


Il Duomo di Milano.

@Milano.

Alla fine trovo il modo di fotografare libri con tazzine in ogni dove.

Arrivata alla Libreria Mondadori Duomo, come prima cosa, ho disintegrato con le mie mani un tavolino, nel bel mezzo di una elegante e raffinata conferenza stampa. Per il resto del tempo sono rimasta interdetta per via della mia stessa goffaggine. 

Lei è la donna-di-cui-tutti-parlano. E.L. James. Ha scritto Cinquanta sfumature di grigio. Seguono altri colori.

Libreria.

La sala dove ho rotto un tavolino.

Firmacopie. C'era una notevole coda all'ingresso.

Personaggini. Per un attimo ho pensato a Michael Jackson redivivo (sapete che dicono che non è morto veramente?). In realtà era una signora giapponese.

E.L. James.

Fino a poche settimane fa non sapevo nulla. 

Poi ho scoperto che esiste una donna di nome E.L. James, che ha scritto un libro diventato un bestseller interazionale. Pensavo fosse una cosa normale, e invece è un "cult" per lettori e lettrici di tutto il mondo e di tutte le età. Ma a differenza, non so, di Harry Potter, in breve tempo ho appreso anche che in questo libro si parlava a vario titolo di pratiche sessuali estreme, tipo sadomasochismo e altre amenità. 

Detto questo, un'altra cosa che ho appreso, è che altrettanto rapidamente lettori e commentatori vari tendono ad attribuire a questo libro chissà quali significati. Che inizialmente mi sfuggivano. E che mi si sono chiariti alla conferenza stampa di ieri. Quando ho ricevuto questo gradito invito, mossa da curiosità, non ho potuto fare a meno di precipitarmi dunque a vedere e ad ascoltare. Mi è parsa un'ottima avventura; infatti ero vestita anche un po' come Indiana Jones (sui toni del marrone), ripensandoci, che è il mio punto di riferimento nella vita.

Avrei voluto preparami delle domande ma, non avendo letto il libro in questione, non me la sono sentita. 

Comunque dicevamo le attribuzioni di cui sopra sono emerse in effetti ieri: questioni dotte sul post-femminismo, sulla condizione femminile, sulle mutazioni della abitudini sessuali della popolazione mondiale.

Un elemento un po' trascurato, ma sul quale l'autrice ha puntato tutto il tempo, è invece quello della semplice immaginazione, della scrittura anche come intrattenimento, fantasia, passatempo, divertissement. 

A me ad esempio capita molto di rado di leggere libri "per solo divertimento", perché cerco sempre un significato, un insegnamento, qualcosa. Ma non escludo affatto che per altri un libro possa contenere ben altre valenze.

Mi ha colpita molto la persona di E.L. James. In effetti la prima cosa che viene in mente è: ma quella paciosa signora ha scritto robe sul sadomaso? 

Quindi ciò che viene in mente a uno step successivo è: quanto siamo disabituati alla imprevedibilità, alle stranezze, alle infinite possibilità, al fatto che certe cose possono anche non avere un senso? La famosa mania di incasellare tutto. Di storcere il sopracciglio, di "inquadrare", di voler per forza sapere cosa c'è sotto o dietro le cose (la notizia è che tante volte non c'è un bel niente). 

E poi: quanto siamo ancorati al moralismo e alla smania di autobiografismo a tutti i costi? Quanto siamo disabituati, in una parola, al gioco. Al rilassamento. E alla letteratura? Che sia buona o cattiva non so giudicare, non avendo, appunto, ancora letto il romanzo in questione. Sono solo domande, non ho la risposta.

Guardando E.L. James ho pensato alla eterogenesi dei fini

Perché oltre a essere una spacca-tavolini sono anche una persona di profonda cultura, contrariamente alle apparenze! ;)

E riflettevo che in effetti dietro alle parole dell'autrice, che rivelavano uno stupore sincero relativo al successo e alle controversie legate al libro, non mi è sembrato ci fosse alcuna dietrologia. Lei davvero voleva scrivere un romanzo e ne è venuto fuori, semplicemente, un caso internazionale. 



domenica 24 giugno 2012

Resta con me - video.







A grande richiesta!! (Per dire, eh!). Tornano i video su tazzina-di-caffè. Ce ne sono, credo, due versioni diverse, una con scritte l'altra senza. Ho tentato di utilizzare il cosiddetto "effetto anni Sessanta", invece mi pare il tutto un po' più simile alla "calza" molto più in voga negli Ottanta-Novanta. Ma insomma alla fine bisogna dire basta ai ritocchi, e così ho lasciato stare: prendetele un po' per quel che sono hehe.

Resta con me è un libro che ho letto di recente e di cui volevo parlarvi. Per me è stato molto, molto importante. Ho cercato però di mitigare l'enfasi, con una musica di sottofondo di Elio e le Storie Tese, perché mi pareva che la cosa avesse un senso. Non so se lo avrà anche per voi. 

Tutto questo per dire che avevo piacere di realizzare di nuovo un video, perché era da un bel po' che  mancavo all'appello. Ho trovato oggi qualche minuto, spero vi intratterrà per lo stesso tempo.

Buona domenica!

c\_/

venerdì 22 giugno 2012

Editech 2012.


Albero.

Palazzo delle Stelline. Riuscite a immaginare un nome più grazioso?

Tabellone.

Centro congressi.

TazzinadiEditech.

Gelidi tramonti (cit.).

Tutti hanno delle debolezze, tra le mie: gli autoscatti di profilo, possibilmente molto, molto poetici.

E all'improvviso, una luce così.

M'illumino d'immenso. (cit.) 

Editech 2012. Editoria. Innovazione. Tecnologie. Ero davvero molto curiosa di partecipare. Questo convegno, l'anno scorso, per me era stato molto importante: mi aveva letteralmente aperto un mondo. 

(Vedi qui e qui e qui  - p.s. uso personale di spazio personale: grazie Francesco, ti scrivo prestissimo!!). 

Un anno fa a mala pena conoscevo il significato della parola ebook. Era di quelle cose, per me, che credi di sapere e non sai, ma non fai nulla per rimediare. Poi a un certo punto ho pensato che per una appassionata di editoria, lettrice, scrivente (per citare @ArtNite su twitter), sedicente blogger (senza contare il passato di studentessa di Lettere etc. etc.), e chi più ne ha più ne metta; ho pensato che sarebbe stata una buona idea iniziare a informarsi. 

Da Editech 2011 per me sono incominciate tante cose nuove, lì ho conosciuto nuove persone, qualcuno è diventato un vero amico, come Marco Giacomello, dal quale, tra gli altri, è partita l'idea di @Le_dita ed è stato bello ritrovarlo ieri! Insomma: quel mondo che ho scoperto mi piace e lentamente ci sto mettendo, credo, spero, una radice. Beninteso, permangono enormi punti interrogativi, cose che non ho ancora capito, misteri sul funzionamento generale della faccenda, ma in un anno intero qualche cosa in più l'ho imparata. 

E soprattutto sono diventata una lettrice anche di ebook. 

Non ne ho letti tantissimi, a ben pensarci, essendo una persona lenta nelle sue evoluzioni. Ma un numero considerevole, se ritorno, appunto, a dodici mesi orsono. 

Allora la mia curiosità era quella di osservare lo stato dell'arte. E se l'anno scorso l'atmosfera mi pareva scintillante, esplosiva quasi, pionieristica. Quest'anno ho invece trovato un clima generale più riflessivo, come di consolidamento. 

Ho twittato come se non ci fosse un domani. E ora ho trascorso mezzo pomeriggio a tentare di fare uno Storify con tutti i tweet di tutti ma non so se ci sono riuscita... (questo per saggiarvi comunque il mio grado tecnologico un po' così così).

Però però. Questa edizione è stata calma, e insieme ricca. Mi ha fatto l'effetto che si ha entrando in un locale abbastanza nuovo, ma che conosci già da un po', ed è diventato il ritrovo preferito in città. Una scuola di specializzazione dove una volta all'anno si va a imparare e a sentire che si dice all'estero, anche; perché è questa una delle prerogative che apprezzo di Editech. Ascoltare relatori stranieri, con le cuffiette. Tra i miei preferiti, Hermes Piqué, Stephanie Duncan e lo strepitoso Craig Mod

Per riassumere, i grandi temi su cui si interroga l'editoria, in particolare dal punto di vista delle tecnologie (che però si interseca inevitabilmente con i contenuti - basti pensare che uno dei concetti più spesso ribaditi nelle sessioni che ho seguito io è stato che, nel mondo, in questo periodo vendono i romanzi brevi, i piccoli racconti: e mi sono sentita veggente - per dire, eh - perché secondo me la forma breve e l'ereader vanno a nozze, ma può anche essere che le cose si evolveranno ancora e ancora...). Dunque comunque i grandi temi sono stati il mercato internazionale dell'ebook, cartaceo-digitale (non ancora così scontato), le piattaforme di selfpublishing nel mondo, la disintermediazione, il nuovo ruolo del lettore e dell'editore - questa la parte forse più . 

Le cose da dire sarebbero ancora tante, soprattutto i dati, che non vi riporto perché non è il mio mestiere, non vorrei veicolare messaggi imprecisi. Come bookblogger in questo caso posso solo dire che questi appuntamenti sono importanti e istruttivi, perché per quanto l'informazione in rete sia vasta, l'ascolto poi di persona e la visione di fantastici powerpoint resta di grande efficacia. Ma soprattutto respirare l'aria di un mondo, o per lo meno di parte di esso, è interessante davvero.

Spero dunque di tornare alla prossima edizione. E che Madre Natura ci conceda un clima più clemente, perché ieri, ecco, un problema che c'è stato è che c'era caldo, ma caldissimo, che notizia direte voi, ed è vero, però con questi climi tropicali è più complicato concentrarsi. 

Detto questo, e sottolineato il fatto che non ci sono più le mezze stagioni, un caro abbraccio e a Editech 2013.  

martedì 19 giugno 2012

Il fioraio.


"Quando si accorcia la vegetazione, la gemma sottostante al taglio si risveglia, produce un germoglio e quindi una nuova ramificazione; ciò si spiega scientificamente con l'influenza dominante esercitata dalla gemma terminale su quelle sottostanti, volta a impedirne o a ritardarne lo sviluppo a suo vantaggio". 

Cosa fai? 

Chiede sorridendo una ragazza al figlio del fioraio, mentre sceglie un vaso di margherite.

Copio dal libro.
Per la scuola?
Una specie.

E il bambino ricomincia in silenzio a scrivere sul quaderno a quadretti, calcando forte la mano con la biro cancellabile.

"A seconda dell'epoca dell'intervento, si hanno risposte differenti da parte della pianta".

La ragazza non può fare a meno di sbirciare ancora.

" - in prossimità del risveglio, se le condizioni ambientali sono favorevoli, si ottiene un anticipo di risveglio stesso;".*


Vuoi saperlo?
Cosa?
Perché faccio questo?

Alla ragazza, per l'inaspettata voce perentoria del bambino, inizia a battere più forte il cuore.

Ma, no. Non ti preoccupare.
E vabè, ormai te lo dico. 

Il bambino mette il tappo alla biro.

Questo è il testo per la mia lezione di fiori e piante. Voglio fare il fioraio, come mio padre. Quindi dopo la scuola ho messo in piedi un'altra scuola. Insegno le cose che so, ma uso anche un libro. I miei amici vengono qui in negozio, mi pagano cinque euro, anche se per il momento non ci capiscono niente. 
Molto, è davvero molto interessante.
Ti iscrivi?
C'è un limite di età?
Sì. Dodici anni.
Non posso allora.
Perché?
Sono troppo grande.
Più che un fiore sei un albero.
Una specie di albero, esatto.
Pazienza.
Però grazie lo stesso.
Se senti di qualcuno sotto i dodici me lo mandi?
Senz'altro.





* citazioni tratte da Il verde in casa ed. Gribaudo. 6 euro e qualcosa. 

venerdì 15 giugno 2012

Taccuino siriano.





Leggerlo qui, ovvero su Pinterest, con immagini, video, suggestioni che accompagnano frammenti di testo, è una bella esperienza, già autoconclusiva, per certi versi. Ma al tempo stesso un'esperienza aperta, e tesa al libro vero e proprio, come per voler ricomporre tutti i pezzi di un puzzle.

E così ho acquistato Taccuino siriano di Jonathan Littell di Einaudi. Quando l'ho preso io c'era una promozione, così l'ho avuto, in ebook, a 0.99 cent. Il che mi porta a fare una riflessione. 

Se è vero che è giusto o importante o valoroso conquistarsi le cose con fatica e grande dispendio di energie o di denaro, quindi che se qualcosa costa molto allora vale molto; non credo però sia vero il contrario. Cioè che ciò che costa poco vale poco, o per lo meno non credo ci sia una corrispondenza biunivoca. 

Capitano infatti cose "facili" come un ebook a 0.99 cent. che hanno un valore inestimabile. Ed è senz'altro questo il caso. Dopo le stragi di innocenti in Siria dei giorni scorsi, in particolare di bambini, nella città di Homs, avevo iniziato a informarmi sull'accaduto, che, inevitabilmente, credo come per tutti, mi aveva preoccupata molto.

E poi mi sono messa a leggere questo libro, questo "rendiconto di un momento breve e già scomparso", questo documento di un viaggio clandestino compiuto dal suo autore in Siria. L'autore è lo stesso delle Benevole e questa realtà non lascia indifferenti, se avete letto o conosciuto in qualche modo quel capolavoro. Ritorna in questo caso anche il contatto diretto con la Storia, che nel Taccuino però è attuale, reale, contemporanea e priva di alcun espediente retorico né narrativo. Si tratta proprio infatti di una fedele trascrizione degli appunti di una permanenza scomoda, in un territorio in cruenta trasformazione. 

Traghettati dal "passatore" al-Ghadab/Collera, Mani il fotografo (insieme hanno realizzato anche reportage apparsi su Le Monde e La Repubblica) e lo scrittore attraversano dunque le zone al centro della rivolta contro Assad dell'"esercito libero". E si sente tutto il coinvolgimento, il bisogno minuzioso e terrorizzato di raccontare. La forza di chi vuole registrare qualsiasi cosa, qualsiasi dettaglio, qualsiasi emozione, anche la peggiore, perché sa che questa operazione ha un significato. Un gran significato, che è IL significato, ci si accorge leggendo, dello stare al mondo. Esplorarlo come si riesce, descriverlo, schivarne i colpi, provare a migliorarlo, sognarlo diverso, sognare molto, sognare Foucault, come accade a Littell, avere incubi, lasciarsene spaventare o sorprendere e poi identificare delle possibilità, anche solo attraverso la semplice descrizione, la cronaca. 




martedì 12 giugno 2012

Anteprime #4 (Tutta colpa di Petruccini).




E al ritorno a casa, ieri, il treno viaggiava con un'ora di ritardo. Quindi un lungo viaggio, che sembrava ancora più lungo nonostante di solito i ritorni sembrino sempre più brevi.

Ma per fortuna avevo un compagno di viaggio, e abbiamo incominciato a parlare. 

- Anche io ero ad Anteprime. Di questi eventi non me ne perdo uno.

Dice il signor Z.

 - Ho la seconda media. 

Ah. Originale!

 - Ma mi è rimasta una fame di sapere. Tutta colpa di Petruccini. Petruccini era il mio professore di italiano. Sottile, sempre elegante, con quel suo gessato, i capelli in ordine, i baffetti. Le parlo di almeno quarantanni fa. Petruccini. Arrivava in classe. E noi: in religioso silenzio. Con il suo giornale. Stava zitto, a sfogliare il quotidiano. Che eleganza, mentre girava le pagine. Poi, sempre alla stessa ora, tutti i giorni, arrivava la bidella. Bussava. Noi, in piedi, ogni volta che entrava qualcuno ci alzavamo. E lei gli porgeva questo contenitore. Questo thermos laccato, pareva in radica o qualcosa di simile. Petruccini lo apriva. Lo svitava. Così.

Il signor Z. mima il gesto con lentezza.

 - E poi si beveva questo suo caffè bollente. Piano. Piano. Sorseggiandolo. E noi che continuavamo a stare lì in silenzio. A guardarlo.
 - Ma poi faceva lezione?
 - Certo. Tutto questo non durava più di un quarto d'ora. Poi apriva il libro e spiegava. Petruccini mi ha fatto amare la lettura e la scrittura. Era bravo. Ma le parlo, come le ho detto, di almeno quarantanni fa. Chissà se è ancora vivo?

E comunque grazie, signor Z. per avermi raccontato la sua storia, di Petruccini. E per non avermi chiesto niente, nessuna domanda di rito, e per aver parlato di libri e di avventure proprio come se, in quel momento, non ci fosse davvero, ma davvero, niente altro di più importante al mondo. 





                                                                                                                                                                                                                                             

lunedì 11 giugno 2012

Anteprime #3


Il primo caffè del mattino: dovevo partire alle 6 invece per fortuna partirò tra poco, alle 13, ora sono le 12.  Scrivo al volo adesso ancora nella stanza dell'hotel, ma ci tengo a raccontare subito qualcosa di ieri.

Incominciamo dalla fine: questo è l'autografo di David Grossman.  Quando mi sono avvicinata a lui ero molto commossa: Noa aveva appena cantato Smile, sotto un cielo di pioggia e ombrelli, dopo aver parlato di Uri, il figlio di Grossman perso in guerra nel 2006. Lui ha sottolineato che il mio nome è ebraico e lo ha scritto anche in quella lingua, a destra nella foto. Il mio nome credo significhi: "mia dolce gioia": nel caso di ieri sera in effetti è stato così, per me, una vera dolce gioia. 

Eccoli. 

A ritroso, una bella lezione-anteprima-di-libro di Flavio Caroli, il suo prossimo lavoro parlerà di archetipi. Lì nel buio c'è Guernica.

Gente che transitava correndo sotto la pioggia.

Pioggia.

Caffè doppio.

Ora corro a prendere il mio treno. Si vede nella foto che sono un po' stanca? ;) (ma contenta). Grazie a chi ha letto i miei tweet (@tazzinadi) su twitter e questi post estemporanei su Anteprime

A prestissimo :)

Buon inizio di settimana.

domenica 10 giugno 2012

Anteprime #2


In ogni gita che si rispetti, c'è almeno una mattina libera: ieri sono andata in spiaggia. 

In cerca di sassolini, che mi pare un eccellente modo di passare il tempo.

 Ciao, sono quella con gli occhiali gialli!!

Comune di PIETRASANTA. Piazza Duomo.

Aria di casa: il sabaudo Paolo Giordano di spalle: non vi pare Jovanotti?

Legge fogli del suo prossimo libro: tra le altre cose, si parla di attacchi di panico. Parliamone perché è un argomento di cui si tace spesso. Mentre legge poi la storia di uno strano matrimonio, scattano le campane di Pietrasanta. Verso le 19. 

"Nubi di ieri sul nostro domani odierno" (cit.)

Avrei voluto parlargli: dicendogli che il suo è uno dei più interessanti libri sulla mia città secondo me mai scritti. Fresco e nuovo, per quanto anche cupo e malinconico. Sulla città e sui suoi personaggi. Però era circondato da svariati editor e quando alla fine è giunto il mio momento, non so perché, ho lasciato perdere, anche per via del fatto che non avevo con me il libro da farmi autografare. Pazienza, neh.

Il prossimo libro di Daria Bignardi si chiamerà L'acustica perfetta. Un titolo molto bello, dice lei: "non suo" perché "troppo elegante". Parlerà di un uomo che nella sua vita ha amato una sola donna. Ma a proposito di eleganza: come non notare l'adorabile borsetta di vimini?

Pietrasanta gremita di gente.

Indovinate chi è?

Ascanio Celestini ha in cantiere questo libro che si chiamerà, spero di non sbagliare: Pro Patria. Legge velocissimo queste pagine sul carcere. Quello che noto, oltre alle sue parole, alla fine di questa giornata, sono quei fogli A4. Tutti gli scrittori si sono portati dietro questa rismetta di materiali vari, con le prossime parole che andranno poi in libreria, mentre non sappiamo ancora cosa piacerà e cosa no, cosa venderà e cosa no. Questa è la parte più curiosa di tutta la faccenda.
E alla fine, ieri notte, dopo la cena dell'una, quando già erano le 3, mentre iniziavo a leggere Proust nella mia camera sorseggiando tisane rigeneranti, ecco che insieme agli amici di @Le_dita abbiamo ben pensato di continuare la giornata a oltranza presso fashionissimi locali della Versilia e infine sulla spiaggia, dove abbiamo visto arrivare l'alba e il cielo da nero è diventato blu e poi bianco. C'era un bel vento, la luna e uno spicchio invisibile di sole insieme alti tra le nuvole e le onde del mare.

E dunque, "stanchi ma felici", come in tutte le gite del mondo, ci siamo rovinosamente dolcemente addormentati verso le 6 di questa mattina.



E adesso sono qui su questo terrazzino in attesa della serata di oggi che sarà sorprendente, perché David Grossman farà la sua comparsa ad Anteprime. Sì, sorprendente perché in effetti è difficile, quando si tratta di bei libri, perdere l'entusiasmo e mi piace scegliere di sorprendermi ancora, e ancora. Per una frase scritta con amore, o con talento, o con entrambi. Perché a smettere di meravigliarsi a volte mi sembra che il mondo smetta di girare, la terra, come la vita, in quel caso sarebbe piatta e ferma. Invece è bello che sia tonda, e in continuo movimento. Così, poi, credo, non ci si annoia praticamente mai. 

Comunque vi aggiorno ancora eh su questa vacanzina, per il momento: buona domenica, e a domani :)

sabato 9 giugno 2012

Anteprime #1

Da dove cominciamo? Dalla geografia! Ecco le Alpi Apuane - Versilia.

Dove sui gelati ci mettono le caramelle, per dire quanto si sta bene qui. 

La prendo alla lontana perché sto ancora raccogliendo le idee: per prima cosa ieri ho fatto un giro in bici.

Perché poi alla sera si preparava questo. Non immaginavo però lo splendore di Marina di Pietrasanta.

Arriviamo al punto: Anteprime - Ti racconto il mio prossimo libro.

Immaginate una cosa bella. Esiste veramente. Il mondo dei libri, vicino al mare, in posti  sognanti.

A proposito di bellezza: guardateli! Castellitto racconta del prossimo film in uscita a ottobre. Quella di fianco è Margaret Mazzantini. ;)
 
Sì, ho una borsetta azzurra cinese. Ma soprattutto quell'altra di Anteprime che contiene libri.
 
Lui è Claudio Magris nel Chiostro della Chiesa di Sant'Agostino.  La mia domanda ricorrente era: ma è tutto vero?
Il prossimo libro di Luisella Costamagna riguarderà le donne e l'autostima, la  forza  delle donne nell'affrontare la vita. 

Invece loro sono Paolo Repetti e Moni Ovadia. Che ha raccontato storielle ebraiche, questioni importanti sulla dignità, letto cose da un tablet e cantato a squarciagola ben oltre le 23.

Di Michela Murgia non ho le foto: ma ho questo, che è il suo prossimo libro, autografato. Amo gli autografi, perché un po' si capisce il carattere dell'autografante in quei pochi secondi. Michela Murgia è arguta e mi è parsa una dolce persona. L'incontro uscirà martedì. La sua editor sabauda-einaudiana che la intervistava lo ha definito "folgorante". Sì, confermo u.u.

Questa piccola cosa qui è non so perché sempre di un fascino devastante: il "firma copie". 

LOL Però. Che bella frase :)


Contenuti Extra: Che altro posso aggiungere a tali meraviglie? Qui siamo appena all'inizio perché oggi pomeriggio si continua e fino a domani sera mi sa si susseguiranno scrittori, e scrittori e scrittori. Come ti giri, da queste parti, vedi uno scrittore o un editore o entrambi. Una cosa veramente straniante, ma gradevole. 

Se poi volete, su twitter mi trovate come @tazzinadi e vi racconto in diretta altre allegre avventure. Tipo di quella signora che ieri è volata da un gradino e rialzandosi ha chiesto se aveva ancora il naso o altre amenità anche molto più avvincenti. 

Ammetto che sono un po' confusa. Nel senso di tramortita dalle cose straordinarie che sto vedendo qui. Di questa atmosfera incantata ma anche umanissima, in cui vedi in faccia le persone che credevi avatar o entità sovrannaturali. Il che, mi sto accorgendo, è sempre un'esperienza interessante. Domani comunque continuo a raccontarvi. Buon sabato!

c\_/