Certo che nell'estate in cui Michiko Kakutani va in pensione e il web letteralmente pullula di blog letterari e profili social a tema libresco e i giornali e le riviste sono pieni di consigli di lettura e in generale l'accesso a qualsiasi tipo di suggerimento sui libri è totale, libero e incondizionato molto più, tanto per dire, del wi fi nelle nostre città, mi chiedo se abbia senso dare qualche ulteriore e forse già visto spunto di lettura o per lo meno più semplicemente dirvi (oh voi che leggete) che cosa ho letto a mia volta, iniziato o progettato di leggere in questa estate 2017.
Magari tuttavia a qualcuno importa: in fondo il mare è pieno di pesci - per restare in tema estivo - e non per questo si smette di pescare. Posto che questo proverbio improvvisato abbia un significato logico. Insomma, ecco allora i libri che accompagnano me questa estate, spero vi incuriosiscano e che anche voi sperimenterete le buone sensazioni, le intuizioni e gli apprendimenti che così tanto hanno dato giovamento alla mia testa in queste settimane. Non so se è un caso, ma molte delle copertine delle mie letture è azzurra, un colore calmante che può fare molto bene a chi lo osserva.
Esemplare uno di Veronica Balocco - bookabook narrativa
Considerate le temperature allucinatorie di questa estate italiana (alzi la mano chi, superati tutti gli step del delirio psicologico, con un ghiaccino del freezer sulle tempie, è arrivato a ipotizzare, come me, un rapimento alieno in giustificazione ai 40 gradi perenni del proprio corpo?), il primo libro che mi ha dato refrigerio mentale a luglio è stato questo. Uno dei personaggi principali è un pesce e ci troviamo immersi nelle gelide acque dei mari norvegesi. Veronica Balocco è una giornalista molto seria che scrive narrativa per passione. Quel che vorrei farvi conoscere, se già non lo avete incontrato sulla vostra strada, è poi anche il progetto editoriale legato a bookabook. Faccio parte della squadra di lettori per questo editore innovativo e autorevole, mi piacerebbe sapere cosa ne pensate voi.
L'ultima osteria di Giovanni Arpino - Slow Food Editore
Mi piace la filosofia alla base di Slow Food e per una qualche sorte fausta, sembra che la cosa sia ricambiata perché mi hanno donato all'inizio dell'estate questo piccolo libro di una collana tutta dedicata al rapporto tra letteratura e cibo. Giovanni Arpino è un autore che personalmente leggo dal liceo e che di tanto in tanto dovrebbe essere riscoperto e apprezzato per le sue invenzioni letterarie e il suo acume. A trent'anni dalla morte di un piemontese doc, il mio consiglio è di leggere queste storie anche in apprezzamento della pregevolezza culinaria del territorio.
Il giro del mondo in 80 giorni di Jules Verne - Gribaudo (Trad. Stefano Valenti)
Ho comprato questo delizioso libro per ragazzi in un'edicola torinese. Il sovracopertina si stacca e diventa una mappa del giro del mondo in 80 giorni di Phileas Fogg e Passepartout. Sarà retorica ma per leggere bene tocca tornare piccoli. Adolescenti, bambini. Tornare piccoli e avere fantasia e amare il mondo per quel che è.
Il nido di Tim Winton - Fazi (Trad. Stefano Tummolini)
Questo romanzo, invece, l'ho comprato al Salone del Libro di maggio. Non sono arrivata ancora a metà, ma vorrei spezzare una lancia in favore della nuova letteratura australiana. E in generale in favore delle letterature dell'altrove (in tutto simile però a noi in modi inaspettati). Se ne stava in un angolo, questo libro, superato in interesse e hype da mille altri titoli. E in effetti questa è la perfetta storia di un loser, un perdente dei nostri giorni. Ex avvocato ambientalista, Tom Keely perde (!) tutto: il lavoro, la famiglia e l'identità. Chi di noi non si è mai sentito ai margini di qualche cosa, presto o tardi? Se a voi non è mai successo, scoprite allora come si sente invece Tom, credo che vi sarà utile a sviluppare la più scarsa risorsa del nostro tempo: l'empatia.
La trilogia di Holt di Kent Haruf - NNEditore (Trad. Fabio Cremonesi)
Ringrazio la casa editrice NN che mi ha spedito questa trilogia. Benedizione - profezia di un titolo azzeccato - fa proprio quel che promette il nome. Benedice il lettore. Una promessa mantenuta. Una scrittura luminosa che con amorevolezza (quella che scaturisce dalla dedizione) descrive personaggi strutturati e complessi. Balsamo per chi ama entrare nelle storie umane che si declinano in tutto ciò che è coerente con la natura e le sue ferite. Anche Canto della pianura va così in profondità e da un punto di vista stilistico si innalza di un po', c'è una cura diversa per il linguaggio. Stesso dicasi per Crepuscolo.
L'Arminuta di Donatella di Pietrantonio - Einaudi
Appena comprato (ieri) per un motivo che tengo a condividere con voi. Dopo tanti anni passati a "consigliare" libri e a far parte - a fasi alterne e per logiche a me ignote - della schiera degli influencer o che dir si voglia soggetti del web che si presume siano ascoltati da un numero variabile di lettori pronti a comprare i titoli da essi, appunto, suggeriti, questa volta sono stata io influenzata e volontariamente influenzabile. Questo romanzo, con la sua bellissima copertina, è il libro che più spesso ho visto "postare" sui social in questi mesi e l'ho visto consigliare con motivazioni forti, talvolta emotive talvolta razionali, da parecchie persone che stimo. Come stimo in modo particolare la riservata autrice di cui ho già raccontato su queste pagine qualche anno fa.
Mi fermo qui ma avrei dei titoli bonus relativi ad altri libri ricevuti e altri ancora presi in un bookcrossing nelle mie vacanze a Marina di Massa (in Toscana) ma spero di parlarne nei prossimi post. Grazie a chi ha letto fino a qui e buone letture di fine estate.