Mitsuyo Kakuta, La cicala dell'ottavo giorno, Neri Pozza |
Ecco un altro libro che mi ha accompagnata durante le vacanze di Natale. L'ho preso in biblioteca, incuriosita dal fatto che nel titolo ci sia un 8 che è il mio numero.
(Per inciso e per la cronaca sto anche leggendo Le otto montagne di Cognetti e ne racconterò senz'altro).
Ho preso questo libro in biblioteca anche per onorare questa rubrica alla quale sono molto affezionata, dedicata alla letteratura orientale. Ho letto nella mia vita parecchi libri scritti da giapponesi, come l'autrice di questo romanzo e sono una delle mie grandi passioni letterarie.
Mitsuyo Kakuta, classe 1967, ha vinto in Giappone numerosi premi prestigiosi e questo libro è stato un best seller da più di un milione di copie con tanto di serie tv e film ispirati alla sua trama.
Una storia feroce che si potrebbe definire, volendo cedere alle definizioni, un thriller psicologico dai tratti noir.
Per chi conosce un po' la letteratura giapponese, non dirò niente di nuovo ma a chi si aspetta una storia soave e delicata rivolgo l'invito a pensarci due volte prima di leggerlo. Nel senso che a essere delicata e accurata è la scrittura dell'autrice, sapiente e tradizionale, ma la storia è di quelle inquietanti.
Questa è una vicenda che ricorda un po' il film Attrazione fatale: un tradimento che vede al centro il personaggio misterioso e ingenuo di Kiwako, che sconfina nel crimine. Bugie, ossessioni e follia incontrano un epilogo inaspettato e una peculiare comunità simil-hippy, la Casa degli Angeli, di donne che si nutrono di frutti della terra dove la protagonista, dopo aver rapito una bambina, trova asilo.
Tutto è "strano", straniante e inquietante ma credibile. Le analogie con il film citato non finiscono qui: la particolarità di questo romanzo è anche l'ambientazione storica, ovvero gli anni Ottanta, descritti dietro al filtro della vita quotidiana di una grande azienda di intimo giapponese.
Una lettura, come si dice in questi casi avvincente, la quintessenza della letteratura giapponese contemporanea.