domenica 4 ottobre 2009

Onda su Onda.

Chi avrebbe mai immaginato che si potesse non dico eguagliare ma ambire a raggiungere la bellezza della descrizione di un onda di Italo Calvino? E invece, secondo me, Uwe Johnson nell'incipit di I giorni e gli anni 1 ed. Feltrinelli ci è riuscito:

"Onde lunghe arrivano di traverso alla spiaggia, s'inarcano in fasci muscolosi, drizzano creste sfrangiate che al colmo del verde si rovesciano. La rigida volta, già un poco venata di bianco, schiude all'aria una cavità tonda che sotto il peso della massa chiara si schiaccia, come se lì un segreto fosse fatto e disfatto. Quando il cavallone si sfascia sradica i bimbi dalla sabbia, li rotola con sé, li stende e li trascina sulla ghiaia del fondo. Oltre la risacca, le onde traggono di schiena lei che nuota a braccia tese. Il vento è incostante, con un vento così sfibrato il Baltico si riduceva a uno sciaquettio. Increspato, era la parola per le onde corte del Baltico".

Come se lì un segreto fosse fatto e disfatto...

Nessun commento: