martedì 22 dicembre 2009

Dov'è finito il "pensiero"?

Oggi sono scivolata e ho battuto la testa contro il muro esterno di un bar. I baristi si sono arrabbiati con me dicendo: "stia più attenta" letteralmente "è colpa sua". Ho chiesto comunque del ghiaccio e me ne sono andata. Una donna che camminava vicino a me ha commentato: "eh certo, si sentono in colpa perché non hanno messo il sale, di stamattina è già la seconda che cade in quel punto".

Allora io dico: ma dov'è finito il "pensiero"? Il pensare che quella persona in quel momento ha sbattuto la testa? Per carità, io non mi sono fatta niente tranne un bernoccolo. Però, una signora anziana poteva spaccarsi le ossa. E questi baristi si preoccupano prima di sgravarsi dalla responsabilità e poi forse della testa ammaccata della gente. E questa è la punta dell'iceberg. Mi vien da dire che "è tutto così". Gli interessi personali PRIMA di qualsiasi cosa, davvero qualsiasi cosa. E poi ci si stupisce che le persone muoiono ancora di fame. E si cambia canale mentre le fanno vedere a cena. Ancora e sempre. "Morire di fame". Avete presente? Io ci penserò addentando quei due chili di panettone grasso a Natale. Pensiamoci tutti. Mi si ribolle il sangue. Scusate, oggi mi sento così, sarà il bernoccolo che pulsa sulla tempia.

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