giovedì 17 ottobre 2013

Ancora un po' di Trieste.


Dicevamo?

La Barcolana vista da qui.

Qui io ho pensato a questa canzone. Molto poetica davvero. Grigio bianco. Acqua e cielo. A volte non hai bisogno di niente altro. Credo.
Poi per una serie a dire poco rocambolesca di eventi, tra cui la più carina è la triplice smagnetizzazione della chiave del mio hotel per misteriose ragioni legate al mio Effetto Pauli conclamato, mi sono vista la regata dalla saletta stampa. #vip
Vacanze Triestine. La bocca della verità.

Trieste è sobria, dolce.
E brilla.

Caffè San Marco. Un caffè storico. Ritrovo degli intellettuali della città, molto affascinante, prossimo alla riapertura. Una sosta davvero rinfrancante.

L'ultimo pomeriggio a Trieste, troppo azzurro.
"Oh tenerezza immensa, quasi disumana!" (cit.)

Per una ulteriore serie di ragioni, questa esperienza mi ha lasciata senza parole. Se rileggete il primo post, vi dicevo della progressione dei treni, dell'andata. Al quarto e infine al quinto treno poi ho capito che Trieste ha poteri bellissimi. Ti resta nel cuore, come uno splendido ricordo cui non sai e non vuoi dare un significato preciso. Molto semplicemente. E che la vita qualche volta, così a caso, può essere simpatica. Piuttosto strana, e meravigliosa. 



1 commento:

Torquitax ha detto...

Sono assolutamente d'accordo! La prima volta non ci avrei scommesso una lira...quest'anno ci sono già tornato tre volte e se riesco ci scappa pure la quarta!