mercoledì 8 febbraio 2017

Post del cuore: cos'è la danza Butoh?

In questi primi giorni di febbraio al teatro Espace di Torino si sta svolgendo il Festival Moving Bodies con una speciale performance di danza Butoh.  

Ogni tanto mi piace scrivere di arti che non sono la scrittura, scorrendo indietro le pagine di questo blog potete trovare altri post sulla danza, il cinema, l'architettura, la musica, l'arte circense e altre discipline che rendono la vita degna d'essere vissuta.

In particolare, mi ha colpita la danza Butoh perché arriva dal Giappone e ha richiami con il teatro No, che mi ha sempre incuriosita. Movimenti incisivi, che toccano e smuovono.

Ho avuto l'opportunità di dialogare con una delle curatrici del Festival, la gentile Ambra G. Bergamasco, che ha risposto ad alcune delle mie curiosità.




Qui di seguito, trovate domande e risposte; e qualche immagine: spero che rimarrete colpiti anche voi dalla danza Butoh e dalla sua poesia. 

Vetrina Moving Bodies è un Festival di danza che si terrà a Torino al Teatro Espace il 9/10/11 febbraio e vedrà susseguirsi sul palco diverse discipline e forme artistiche. In una tua nota curatoriale al Festival ho letto una bella descrizione della danza Butoh: puoi dire due parole per noi "profani" ma amanti dell'arte in tutte le sue forme di cosa si tratta? Se ho capito bene la tradizione della danza Butoh, sebbene relativamente recente, affonda le sue radici culturali in un tempo invece molto lontano...


Dai miei studi, pratica e lunghe conversazioni con i maestri del Butoh, la sua più importante qualità e' quella di essere una pratica, un sistema artistico performativo che si avvale del contemporaneo. Si può dire che la sua nascita avviene grazie a Tatsumi Hijikata, che la crea poiché insoddisfatto delle realtà artistiche degli anni 50 in Giappone. Hijikata​ fonda la danza Butoh come risposta giapponese alla condizione estetica di quegli anni in Giappone, post Hiroshima. La sua necessita' era quella di rendere visibile ciò che e' nascosto, strappando la maschera, portando il corpo in ribellione in scena. Cosi' facendo, si avvale di un allenamento corporeo ferreo che riprende il Kabuki ed il NO per sviluppare la ricerca su quello che definisce Qualia - la qualità stessa delle cose.
Stimolando il corpo con richiami sensoriali, i corpi ed i sistemi presenti in ognuno di noi creano la danza stessa, al dila' del cognitivo, per danzare quello che e'.



Che tipo di sensibilità ritieni debba possedere una persona che decide di intraprendere questa disciplina?

​Parto dal presupposto che in ognuno di noi ci sia, manifesta o nascosta, una sensibilità verso la vita, i sui processi e le sue metamorfosi. Penso possa interessare molto ai disegnatori e gli artisti visivi, perché la preparazione richiede concentrazione e creatività poiché si arriva ad avere una profonda conoscenza del corpo​, a chi vuole semplicemente sperimentare la propria visione interna si se stessi e delle relazioni con l'esterno che possono nascere ascoltando semplicemente. Il Butoh e' una disciplina che io trovo accessibile poiché gioca con l'immaginazione e la capacità di stimolazione sensoriale. Questo ne indica l'accessibilità poiché non ha limitazioni fisiche, ne di formazione personale. Non e' una danza solo per gli addetti ai lavori, per essere specifici.




Se ho capito bene, c'è una stretta relazione tra Butoh e poesia, sapresti accennarci come queste due arti siano vicine e possano correlarsi?


​La danza Butoh é descritta anche come danza dell'anima o poesia in movimento poiché le atmosfere create da chi la fa, possono definirsi oniriche. In scena si portano paesaggi archetipi, trasmutazioni...posso decidere di danzare lo sbocciare della rosa, tanto quanto trasformarmi in un insetto, accettando o creando nuove atmosfere e nuove relazioni con l'esterno. La dana Butoh fa emergere il nostro interiore, partendo dal particolare, muovendosi verso l'universale e stabilendo un nuovo percepire. Questo si ottiene attraverso esercizi e tecniche corporee, e l'improvvisazione.



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