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Kent Haruf, Benedizione, NNE |
Questo libro fa parte di una trilogia che si chiama Trilogia della pianura e comprende anche i volumi Crepuscolo e Canto della pianura. Tutti pubblicati dalla casa editrice NNE.
Dello statunitense Kent Haruf, mancato da pochi anni, nel 2014, della sua scrittura e della controversa storia editoriale dei suoi libri hanno scritto e detto un po' tutti ultimamente. Oddio tutti, diciamo quelli della povera nicchia della letteratura, critici, appassionati, lettori e affini.
Per una disamina preziosa ed esaustiva, rimando allora a una delle più ricche risorse in materia che secondo me è il dossier che lo scrittore Giacomo Verri ha curato e compilato nel tempo sul suo blog,
qui.
Invece per quanto mi riguarda mi unisco al coro di chi afferma senza remore che questo (e forse anche gli altri che io non ho ancora letto di Haruf) è un libro che cambia la vita.
Quando si dice che qualcosa "cambia la vita" si entra in un territorio disordinato e polveroso. Non è che ci sia qualcosa che ti cambia la vita, perché la vita è essa stessa continuo cambiamento. Eppure, questa lettura può compiere nella vita media di un lettore medio un piccolo miracolo.
Personalmente, l'ho capito un po' dopo averlo finito di leggere. Avevo - proprio per via del grande hype che ha coinvolto questo autore (il quale ahimè, come talvolta accade, non ne potrà mai trarre giovamento) - esagerate aspettative che, lì per lì, mi parevano, capitolo dopo capitolo, disattendersi.
Quando a qualcosa si gira così tanto intorno, si dedicano serate, discussioni, si elaborano dichiarazioni tanto enfatiche, ho imparato - coi libri come con tutto il resto - a diffidarne. Perché a questi libri si è prestata così tanta attenzione? Anche alle cose più dannose, la si presta. Quindi non è stato il passaparola a convincermi. Anzi lì per lì è stato d'intralcio. Tanto che a un certo punto, nel corso della lenta lettura, ricordo anche di aver pensato che si stesse trattando di un grosso equivoco. Ho pensato al vuoto di valori e di impegni che circola sul web e fuori e che porta tanti di noi a ingigantire tutto, ad, appunto, enfatizzare.
Invece poi è toccato anche a me riconoscere l'eccezionale diversità di queste pagine, l'incredibile pregio di questo scritto così bello, cui ci si affeziona così tanto.
Tutto parte dalla copertina di Carolyn Drake che a rimirarla più volte si entra nell'atmosfera. E si procede al dentro, ai personaggi, le storie, le trame.
Dalle molte recensioni, saprete anche che la scrittura di Haruf è essenziale, autentica. Nonostante i molti paragoni che ho letto con i grandi della letteratura americana, non ci ho trovato in trasparenza altre voci. Ne ho sentita davvero una nuova, come succede così di rado da non accorgersene sul momento. Destino del controtempo!
Mi sono accorta allora di questa eccezionalità leggendo altri libri di altri autori dopo Benedizione e di colpo quasi tutti mi parevano meno belli o meno esatti o carenti di qualcosa che non sapevo identificare. Andando ancora più in profondità, ecco cosa ho realizzato.
Con Benedizione a me è successo di ingranare la lettura dopo diversi tentativi. Nelle prime pagine si sa già che uno dei protagonisti morirà a breve e non avevo voglia di affrontare la morte. Posavo il libro, negavo il desiderio di riaprirlo o per meglio dire la necessità.
Come a volte accade, avrei preferito restare nella mia superficialità, ma ben sapevo che non funziona così, che tocca scrollarsi dal torpore. Ed è proprio questo che ti consente e ti chiede di fare il libro: affrontare.
Volendo traslitterare la morte con altro, si può anche dire che bisogna, se si vuole una vita vera, affrontare le proprie verità, il proprio vero e inconfondibile dolore.
Attraverso quindi la semplice vita piena di conflitti e benedizioni di questi personaggi, si rivive la propria, qualcosa di sé, si guardano bene le proprie sofferenze e i propri piccoli sollievi fino alle gioie pure e inattese o a lungo cercate. Ed è da questo scendere nella dannazione di ciò che ci contraddistingue, che si guarisce o, per restare con Haruf, si riceve una benedizione.
Non riesco a immaginare titolo più bello né romanzo migliore per chi è in cerca di una rivelazione. Come vi hanno già detto altri prima di me: mi raccomando, leggetelo, lasciatevi trasformare e benedire.