Qualche pensiero su Tempo di Libri, in forma di pro e contro.
In rete ho trovato questa citazione sul cambiamento, attribuita a Marcel Proust: "Gli uomini non cambiano dall'oggi al domani, e cercano in ogni nuovo regime la continuazione dell'antico". Chissà se è vera, giacché, ormai è noto, tra post verità e fake news, la credibilità delle parole online è uno dei punti interrogativi e dei crucci massimi della contemporaneità internettiana.
Fatta questa premessa, ci tengo a scrivere qualche parola anche io visto che avevo seguito con interesse le vicende del Salone del Libro, tra scandali finanziari e trasformazioni, critiche e virtù.
Al Salone di Torino ci sono stata tutti gli anni (trenta!) e ci ho anche lavorato dentro in diverse occasioni, ci ho presentato il mio primo romanzo, ho parlato in pubblico del mio blog, ho fotografato tantissimi stand con la mia tazzina azzurra per farmi conoscere, ho condotto eventi e trasmissioni radiofoniche, ho partecipato a tavole rotonde, convegni, incontri vari, interviste eventuali: ci sono, in una parola, cresciuta.
E ho scritto talmente tante cose - su questo blog - che non saprei nemmeno cosa linkarvi.
Vi consiglio, se volete recuperare qualche cosa, cercare il tag "salone del libro" o #SalTo (hashtag di cui sono stata, tra l'altro, anche creatrice tempo orsono insieme ad altri amici su twitter).
Un'ultima curiosità strappalacrime, pensate che addirittura il mio primo articolo, sul giornalino della scuola al liceo, parlava proprio del Salone. Insomma, è un tema che mi è caro e mi coinvolge da sempre. Immagino come molti di voi lì all'ascolto.
E dunque, mi è sembrato opportuno fare un (#)salto a #TdL17 e ora rendervene conto.
Una prima considerazione è che non credo sia saggio supporre di avere risposte facili in tasca oppure porsi d'ufficio in una posizione di rivalità, ripicca o campanilismo sabaudo (nel mio caso, come torinese).
Questi sentimenti, di cui pochi possono dirsi liberi, non fanno bene, anzi ottundono e si fatica poi a stare al mondo sereni. Per questo mi sono impegnata a osservare Tempo di Libri con occhi nuovi, prendendo per mano la "me" bimba che entrava per la prima volta al Salone torinese e accompagnarla in una nuova esperienza da scoprire.
E queste sono le piccole cose che ho notato durante la scampagnata milanese. Scampagnata durata molto poco perché lo scopo della gita era poi di assistere a un poetry slam nella sede di Radio Popolare, ma questa è un'altra storia.
Dunque, imho che in milanese inglese è l'acronimo di in my humble opinion:
Pro.
L'accredito per blogger. Una conquista pura e semplice che sono contenta si sia fatta. In cinque minuti, da casa, mi sono accreditata e in ancor meno tempo, ho ricevuto una risposta positiva. Sono entrata gratuitamente in fiera e ho potuto visitarla sentendomi riconosciuto ipso facto un ruolo, senza tanti pregiudizi fuori tempo massimo.
Il wi fi. Funzionante e libero. Per diverse ragioni, non ultima una fisiologica mutazione che è giusto secondo me fare di se stessi, frequento sempre meno i social in modo propulsivo, compulsivo forse e attivissimo come qualche anno fa. Però sento che questa possibilità di un wi fi comodo e veloce in una fiera editoriale sia bella e utile.
Gli incontri pubblici e privati. Ho incontrato amici, lettori dei miei scritti (evento cui non mi abituo mai e mi emoziona) e persone autorevoli del settore editoriale tra cui la cara Giulia Ichino con cui è stato bello conversare per un po'. Quanto invece agli incontri organizzati dalla fiera, beh mi parevano tutti interessantissimi. Non sono riuscita a fermarmi che per qualche minuto in uno solo, ma ho fiducia nel prossimo anno.
Il cambiamento, di cui sopra. Cambiare, dopo tanti anni, è una bella idea. Creare una fiera che non c'era, anche. Il fatto che sia nata una nuova fiera è giusto. Al punto che mi sento di equiparare questo lieto evento alla nascita di un nuovo bambino: merita sempre la fatica.
Contro.
Troppe analogie con Torino. Mi riallaccio all'ultimo punto dei pro, perché ci troviamo su un confine frammentato. Per chi è abituato, come me, a solcare i corridoi del Lingotto, il disorientamento si è fatto sentire. Mutuare un'idea può essere bello, evolutivo. Ma applicarla, identica, con minime variazioni percettibili appena, può denotare una mancanza di fantasia.
Troppo poche persone. Il che, a me come Noemi Cuffia, non importa nulla. Anzi, sto imparando quanto intensamente sia falso l'assioma tanto pubblico = qualità. Sto imparando che in letteratura, e in editoria, come in altre cose della vita, non esistono assiomi così rigidi e che la quantità di qualsiasi cosa può fare rima con eccesso. Tuttavia, è pur vero che uno dei risultati che si pone l'organizzazione di un evento pubblico è quello, appunto, del numeroso pubblico. E ahimè c'era proprio da notare una scarsa affluenza, almeno quando sono andata io, al colpo d'occhio.
Prossimità con le feste e, con buona pace di Monsieur Lapalisse, con il #SalTo. La sensazione è che questa fiera sia troppo vicina a Pasqua, 25 aprile e 1° maggio e soprattutto con l'imminente "competitor" di maggio se così si può dire, torinese. Il che è deleterio per le energie fisiche e finanziarie per tutti i lettori di buona volontà.
Naturalmente, tengo fuori dalle mie considerazioni tutte le questioni politiche, economiche, relazionali strategiche e commerciali relative a questa faccenda e che coinvolgono i grandi gruppi editoriali, l'editoria indipendente, i librai e tutti gli onesti operatori. Un po' mi sono espressa in passato ma a oggi, lo ammetto, non ho proprio nulla da aggiungere. Solo forse che una fiera di queste proporzioni, così come tutte le imprese umane, salvo rare eccezioni, ha bisogno di evidente rodaggio e che un'opinione più strutturata spero di poterla esprimere tra qualche anno.
Oggi invece spero farete buone letture!
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7 commenti:
Beh, in linea di massima non leggo delusione nelle tue parole, quindi sono contenta. Magari alcuni dei difetti della fiera dipendono anche dal fatto che sia stata la prima, e con gli anni forse si evolverà per il meglio. Mi piacerebbe molto andarci l'anno prossimo. Quando ho saputo di questa nuova fiera non nego di esserne stata molto felice, perché da dove vengo io arrivare a Torino è di una scomodità unica, mentre per Milano ci sono molti più diretti.
Sei stata troppo buona :)
Milano ha gia' BOOKCITY che è una manifestazione bella riuscita ed interessante , Tempo di Libri mi è sembrato solo un pretesto politico per mostrare i muscoli della " Serie noi siamo i piu' fighi del mondo e Vi surclasseeremo" ecco..
Voglio dire, di una nuova fiera, saga, salone del libro non se ne sentiva la necessità :)
Ciao Noemi! ci vedremo al #SalTo30
un abbraccio
wood
L'accredito per i blogger c'è anche a Torino, ne ho sempre fatto uso.
Avrei voluto farmi un'idea di prima persona ma non mi è stato possibile. L'impressione che ne ho avuta dai social, dovuta anche agli stand identici a quelli di Torino, è stata quella di un "copia-incolla". Insomma, tutto questo rinnovamento non l'ho percepito.
Giustamente, come dici tu, solo il tempo potrà parlare. Francesca
@HateQueen: sì, esatto, non sono rimasta delusa! Credo anche io che il tempo migliorerà le cose, in genere lo fa...
@wood grazie... ho cercato di essere (per quanto in modo sbrigativo) equanime. Per le questioni politiche, le conosco ma ultimamente le ho seguite un po' meno, si sono troppo ingarbugliate per la mia soglia dell'attenzione. Però sì, Bookcity andava benone, l'eccesso di offerte genera confusione di solito.
@leparoleverranno: vero, a torino lo abbiamo faticosamente ottenuto ma in altre fiere è ancora un'utopia (dico l'accredito!). Sì, il copia-incolla l'ho visto anche io... Vediamo cosa accadrà il prossimo anno. Oggi ho letto ad esempio che cambieranno le date. Wait and see.
Grazie dei commenti, graditi!
Ciao Noemi, grazie di tutto. A me Tempo di Libri è piaciuta e spero possa migliorare. Ma Milano è la mia città e non posso che apprezzare ogni evento in più per la lettura. Sono stata alcune volte al Slone del Libro e non c'è paragone, sono due cose diverse. Però a me il Salone non ha mai dato il pass, dicendo che il mio blog non è abbastanza letterario e questo mi è dispiaciuto, anche se poi sono venuta lo stesso pagando. Dunque anche il pass per me è stata una conquista in più. Ciao a tutti Sabrina
Ciao Noemi, grazie di tutto. A me Tempo di Libri è piaciuta e spero possa migliorare. Ma Milano è la mia città e non posso che apprezzare ogni evento in più per la lettura. Sono stata alcune volte al Slone del Libro e non c'è paragone, sono due cose diverse. Però a me il Salone non ha mai dato il pass, dicendo che il mio blog non è abbastanza letterario e questo mi è dispiaciuto, anche se poi sono venuta lo stesso pagando. Dunque anche il pass per me è stata una conquista in più. Ciao a tutti Sabrina
Grazie di cuore a te Sabrina, è stato bello incontrarti!
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