venerdì 20 luglio 2012

Buongiorno, idioti!



"In uno dei vagoni di terza classe fin dall'alba s'erano trovati l'uno di fronte all'altro, accanto allo stesso finestrino, due passeggeri, ambedue giovani, ambedue con poco bagaglio, vestiti senza ricercatezza, con delle fisionomie abbastanza degne di nota, ambedue desiderosi di attaccare discorso". [L'idiota - Dostoevskij]


Non so, la parola idiota io la amo. Uno dei libri che ho letto con più amore e stupore nell'adolescenza primissima è stato proprio L'idiota che forse, insieme a Moby Dick, è il mio "romanzo preferito" (insomma, è meglio sempre avere uno o due romanzi preferiti da portarsi dietro in quell'isola deserta che certe volte è la vita). Quindi già quando sento questa parola - idiota - ho sempre pensieri di empatia e di simpatia. Per me, vuol sempre dire altro, non è mai un'offesa.

E così oggi volevo parlare un po' dei Soliti Idioti, ovvero Francesco Mandelli e Fabrizio Biggio. 

Questo non è un blog di cinema né di tv ma ci tengo davvero a questa cosa e quindi procedo senza indugio!

Per chi, come me, è cresciuto letteralmente con Elio e le Storie Tese, e non immaginava dunque che l'umanità avrebbe potuto produrre niente di simile o di meglio, ecco che è arrivata la smentita. Perché "guardate come diventano elastici i nostri pregiudizi più rigidi appena l'amore viene a piegarli".[Moby Dick, appunto].

Su questi due amabili idioti in effetti si sono scritti fiumi di inchiostro, elogi ma anche critiche, accuse di vuoto culturale e volgarità. Etc. etc.

Ecco, quel che penso io, ma senza assolutamente farne una questione politica che anzi qui secondo la mia modesta opinione non c'entra nulla, è comunque tutto il contrario: la volgarità dei Soliti Idioti è davvero sopravvalutata e il presunto vuoto colmato sempre o almeno nella gran parte delle gag sia della serie televisiva su MTV sia del film. 

Secondo me, sono dei narratori nati. Degli acuti osservatori. Nello stato d'animo migliore.

Perché la gente a volte è proprio strana. E questo è un fatto.

La cura, i tempi comici, l'arguzia, la ferocia a volte, la tenerezza altre sono solo alcune delle caratteristiche che si possono inoltre notare in questi loro numerosissimi sketch. Mentre manca del tutto qualsiasi moralismo, manca il freno a mano, manca lo snobismo. 

Sì poi c'è una dose di idiozia vera e non indifferente, e non premeditata credo.

L'effetto che fanno però è quello di un atto di coraggio. 
Non so se vi è mai capitato: vorresti fare o dire una cosa, hai paura, non sai se è il caso, ci pensi mille volte, e poi la fai. Ed era la cosa giusta o comunque aveva un senso. La sensazione è un po' quella. Hanno un senso. L'altra realtà più semplice da constatare è poi che i due alla fine si limitano tutto sommato a raccontare la vecchia Italia con occhi nuovi, e comunque già detta così per me non è niente male come idea.

E poi mettono allegria! E anche questa in fondo non è una cosa da poco.

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