domenica 8 luglio 2012

Gente di Torino.


Senza volerlo, mi sono presa una piccola vacanza, ma non era premeditata! Sto andando un po' al rallentatore con le letture di cui vi vorrei raccontare, più il caldo, più varie cose sparse da fare, insomma comunque sono qui.

In questi ultimi due o tre giorni ho girato un po' per Torino, in particolare di sera; perché è estate e la sera se si può è meglio uscire a prendere fresco. Venerdì sera, passeggiando a caso per Piazza Carignano, ho incrociato lo sguardo di Angelo Piovano. Per i non-torinesi: Angelo è un signore ultrasettantenne conosciuto come "l'uomo più tatuato del mondo". 

Capita spesso di vederlo transitare tranquillo per la città. Se cliccate sul suo nome leggete la sua incredibile storia. Ha iniziato a tatuarsi a 56 anni dopo una vita di fatiche e repressioni. Non ha più smesso e ora ha il 98% della superficie del corpo tatuata. Quando ero piccola mi faceva paura, non sapevo neanche come chiamarlo, lo credevo un mostro. 

Venerdì sera invece l'ho visto camminare molto lentamente accanto a un tizio, con quell'andatura traballante degli anziani. Il tizio era un vecchietto, vestito elegante, da vecchietto elegante. Occhiali spessi, mocassini, completo color panna. Saranno stati amici, ho pensato. Due amici più diversi, vestiti diversi, con pelle diversa non si possono immaginare al mondo. 

In quello stesso istante, passava di lì Guido Catalano in bicicletta. Guido è un genius loci della città, è un poeta ed è anche passato a trovarci in trasmissione a Flash Papers (su Radio Flash 97.6). Perché vi racconto i fatti suoi? Non lo so.

L'indomani, sempre a Flash Papers, ho conosciuto invece Sparajurij. Altra entità un po' mitologica per la Torino-giovane dell'ultimo decennio. Cliccate sopra e vedrete di che si tratta! Molto interessante. Ci ha parlato della rivista letteraria Atti Impuri. 

Quella stessa sera, cioè ieri, con un po' di amici eravamo alla Reggia di Venaria, perché c'era Brian Eno! Si trovava in zona sabauda per l'evento HOP.E; molto carino, cliccare per credere.

Ad aspettare Brian Eno c'era anche: Giorgio Faletti. Sì, proprio Giorgio Faletti tutto elegante, con gli occhi blu etc. Faletti. Lo scrittore. Che aspettava Brian Eno. A Venaria. Fantastico. Surreale.

Brian Eno è apparso ed è transitato come un re nella galleria di Diana mentre accadeva la sua installazione sonora pensata per il luogo. Il volume era bassissimo, o noi parlavamo troppo forte, in conclusione non è che si sia sentita molto questa cosa, però vabè, c'era Brian Eno alla Reggia di Venaria. E noi tutti dietro. Brian Eno è uscito fuori, tutti a seguirlo. Poi è rientrato. Tutti dentro. Foto, un attimo di sospensione nello spazio-tempo di questo cerchio di personaggi inconsueti che eravamo al colpo d'occhio tutti quanti. Strano, fantastico e surreale.

Torino del resto è un po' terra di surrealtà, non c'è da stupirsi che anche nelle vicinanze succedano cose strane e misteriose.

A presto con nuovi libri e tazzine!

Buona domenica.


1 commento:

Calogero ha detto...

E dove piazza Carignano? Circa una settimana fa ho girato Torino in un giorno e mezzo...