domenica 10 marzo 2013

Il primo gesto.


Marta Pastorino, Il primo gesto, Mondadori

Ho ricevuto in regalo questo libro da una persona speciale e gentile, dunque il primo gesto che faccio io, per assonanza con il titolo (bellissimo) è ringraziarla, prima di cominciare.

Poi volevo dire questo. Che i libri mi hanno insegnato che quando la vita (o la fantasia) si mette in modo così complicato che, nonostante gli sforzi, ti sembra di non capire più molto, allora significa che lì, in quello stato delle cose all'apparenza impossibile e ai limiti del doloroso, si sta creando qualcosa di davvero interessante.

Soprattutto che si sta costituendo un qualche cosa che merita - che chiede - di essere raccontato o sperimentato. 

A voce o su carta (o chissà dove) non importa molto. Ma è proprio quando le cose si ingarbugliano, che si comincia a farle e a parlare. Per il resto del tempo, quando tutto fila liscio, ne converrete con me, è preferibile il silenzio. 

Un dolce e incantato silenzio è sinonimo della rara e bellissima felicità della vita (o della fantasia).

Ma stavamo dicendo invece di romanzi, e di cose inestricabili.

I romanzi se ho ben capito allora nascono da un conflitto. Da un mistero. Che non riusciamo a spiegare in altro modo se non provando a pronunciarlo, a raccontarlo, a scriverlo. 

A dimostrarlo con una storia. Con dei fatti che si susseguono, con dei paesaggi in cui prendono vita caratteri, scelte, personalità. Quindi la banalità, la linearità non fanno parte di tutto questo, come anche la noia. 

A proposito di questo romanzo, per scendere nel particolare, si è discusso molto di maternità. 

La protagonista, Anna, è una ragazza giovane che, fuggita dalla famiglia di origine, lavora come badante e, mentre si occupa della morente signora Maria con dedizione, rimane incinta durante una festa assurda, per sbaglio, e decide poi, dopo aver partorito, di abbandonare il bambino. 

Decide di uscire dall'ospedale, sola, mettendo un disperato passo davanti all'altro, senza avvertire nessuno, e andarsene. E lasciarlo in balia del suo destino. 

Poi troverà rifugio presso una sorta di nuova e commovente famiglia, ricomincerà una strana vita sullo sfondo di una strana Torino, parteciperà a un inconsueto corso di "danza sensibile", riesplorando il proprio corpo destabilizzato dalla gravidanza non desiderata e da molto altro. Da un'infanzia poco serena che emerge dai ricordi che si infilzano di continuo nel mezzo della narrazione, come per ricordarci che è da lì che tutto, sempre, comincia per tutti.

Ma la maternità a me non è parso il tema centrale della vicenda. Il tema centrale mi è parso.

L'amore.

Ecco. Forse, se conoscete un pochino questo blog, sapete che su questo argomento mi sto arrovellando da qualche tempo. Cos'è l'amore? La domanda ha preso forma nella mia testa mesi fa, senza preavviso, e da allora, a fasi alterne, non se n'è più andata. Nella vita, nei libri. Da quando ho iniziato a pormi questo allegro quesito, si sono aperti mondi incredibili. Ho ascoltato storie di tutti i tipi, da chiunque. Ho collezionato racconti di amori, di visioni della vita. E non intendo fermarmi, perché la cosa, vi assicuro, è appassionante.

Dunque da questo romanzo si deduce un fatto. Che una buona approssimazione della risposta alla domanda "che cos'è l'amore" è: un abbraccio. Un gesto. Naturalmente, non un abbraccio qualunque. Ma c'è un particolare abbraccio che è il più vicino, il più somigliante sinonimo della parola amore che un essere umano può provare, può avere o dare. A quanto pare, tutti noi viviamo per quell'abbraccio lì, alla sua ricerca.

E per girare attorno a questo tipo di abbraccio la scrittrice Marta Pastorino ha lavorato con una cura che emerge a ogni riga. Evidentemente, come hanno detto anche altri, per sottrazione, alla ricerca dell'essenzialità, della chiarezza espressiva e di un tono di voce bianco, semplice e complesso insieme, come certi doni della natura. Come depositato lì sotto i nostri occhi per essere, appunto, districato. Scoperto, svelato, il mistero della vita, degli abbracci, dei gesti e dei romanzi.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Bellissimo post. Grazie. D.

noemi ha detto...

@D: grazie a te :)