sabato 27 dicembre 2008

Vestivamo alla Crocettara/1.

La Crocetta è un quartiere di Torino. Entrare nel quartiere Crocetta è come immergersi nel gelato al fior di latte, secondo me. Un ingresso nel bianco, nel dolce, nel pulito, nel lindo. Da San Paolo alla Crocetta, o da San Salvario alla Crocetta, che sono quartieri molto vicini, già cambiano le sensazioni. La prima, in questo transitare, è di scampato pericolo. Ahhhh, niente più facce preoccupate, né minacciose. Niente più capelli spettinati, né abiti lisi. Mi ricorda quando Fantozzi entrava nell'ufficio del supermegadirettorgrandimmens...Una musica gialla squillante avvolge e ottunde i sensi. I negozi, scintillanti, proteggono dalla paura di essere scippati, di essere avvicinati, di diventare poveri e insicuri. Una musica gialla canarino, come i capelli delle signore della crocetta, entra dritta negli occhi. Ed è sempre Natale!
E' bello ascoltare le conversazioni: si parla di sciare, di partire, di tornare, di partire ancora. Le disgrazie sono meno disgraziate, le tragedie meno tragiche. Tutto è vestito bene e ben riparato dal gelo, le mode di anno in anno girano sui corpi e sulle facce come le luci del caleidoscopio. Un mondo a sé, grigio e colorato. Un mondo chiuso.

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