Festa dei lavoratori. Sono stata a visitare il Museo Egizio di Torino gremito di persone, bello e bellissima la sala allestita da Dante Ferretti che non avevo ancora visto. Solo un particolare: su molti dei testi che spiegavano il significato delle statue si ripetevano con una certa frequenza alcuni errori di grammatica. Pensando proprio al lavoro e ai lavoratori, mi è venuto in mente in quante circostanze lavorative io abbia ricevuto sonore sgridate per errori molto meno importanti e decisivi. Errori su piccoli testi, commessi per distrazione e ansia, magari in fase di controllo. Mai nessun errore o refuso mio è arrivato ad alcun lettore esterno all'azienda dove di volta in volta ho ricevuto la rispettiva sgridata. Sgridata forte, pubblica, con crocifissione in sala mensa!
Allora mi chiedo: quanti pesi e quante misure si utilizzano nel mondo del lavoro? E ancora: ma non possono, quelli del prestigioso Museo Egizio, ristampare le etichette e appiccicarle giuste per la gioia dei nostri occhi di visitatori/lavoratori?
Comunque buon primo maggio a tutti!
Allora mi chiedo: quanti pesi e quante misure si utilizzano nel mondo del lavoro? E ancora: ma non possono, quelli del prestigioso Museo Egizio, ristampare le etichette e appiccicarle giuste per la gioia dei nostri occhi di visitatori/lavoratori?
Comunque buon primo maggio a tutti!
5 commenti:
Concordo in pieno. Però, capovolgiamo la situazione: E se adesso dopo aver letto il tuo blog la signora dottoressa direttrice Eleni imperatrice in persona decidesse di far rotolare qualche testa per via degli errori nella grammatica italiana dei testi del museo, sia io che te ci sentiremmo meglio?
Altro scenario: magari qualcuno ben al di sotto della signora dottoressa Eleni imperatrice avesse già sgridato dovutamente il povero mal capitato costretto a fare le cose in fretta e male, senza possibilità di ristampare niente perché il tempo è denaro?
Conclusione: sarebbe meglio che il modo di vedere le cose cambiasse. Sarebbe bello che tutti i posti di lavoro avessero un'aria respirabile, con peppie che non levano l'aria agli altri. Il guaio è che ormai siamo così condizionate dalla paura della crocifissione pubblica in sala mensa che pensiamo che sia giusto così, che chi sbaglia deve pagare o almeno rimediare il danno. Il lavoro il lavoro
Annalisa
Ciao Annalisa,
grazie per queste osservazioni...
Bè innanzitutto ammetto di aver scritto il post nella certezza assoluta che nessun VIP potesse mai leggere questo blog...sì, lo metto su facebook ma sono sicura che nessuno, tipo direttori di museo, lo legge con assiduità, ergo: mi sento libera! In ogni caso, se qualcuno perdesse il lavoro a causa mia soffrirei come un cane. Quanto a me, ho perso lavori per queste ragioni e mai gradirei la storia si ripetessa a discapito di altri sprovveduti stagisti!
Poi penso: ma il capo di colui che ha commesso l'errore, oltre a sgridarlo, non poteva provvedere a correggere l'errore? Comunque è il museo egizio, non il blog di una "noemi" qualunque...mah :(
Sul fatto che chi sbaglia deve pagare: io l'ho sempre pagata cara, tutt'ora pago per errori commessi anni addietro. Pago, pago e pago: ma quando si inizia a guadagnare?? ;)Scherzi a parte,
Un bacione GRANDE!!!
Vero. pago ancora anche io. Non è giusto. Se un giorno dovessi trovare un lavoro in cui guadagnerò qualcosa non tratterò mai male nessuno.
Dubito che ci riuscirò.
Speriamo invece che tu possa trovarlo presto, io ci spero perché lo meriti
grazie bacio
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