Hisham Matar, Anatomia di una scomparsa, Einaudi.
Dicembre 1972
Inizia tutto con una scomparsa.
E poi inizia tutto come una situazione conturbante: una ragazza di equidistante età da un padre e da un figlio, un hotel di lusso sulle spiagge di Agamy ad Alessandria (d'Egitto eh), i pensieri di un ragazzino di dodici anni, il distacco di un padre immenso (un politico con tutto ciò che ne consegue), una mamma troppo malinconica che muore subito, le malizie di una ventiseienne bellissima.
E prosegue con una trama che si infittisce sempre di più, avvitandosi però sul filo di una scrittura semplice, iper lineare: proprio la scrittura che serve a definire quella scomparsa, laddove, come spiega il titolo, questo è in effetti un romanzo di anatomia. Dove le cose devono essere mostrate per quelle che sono: nella mente del protagonista Nuri, dai dodici ai venticinque anni, che però le vede eternamente confuse, non riesce mai ad afferrare la realtà, scava come può nel mistero che è sempre continuamente troppo più grande di lui. Fino a una sorta di recovery finale, che non vi svelo per non togliervi la sorpresa!
Se avete tempo nel week end, con questa nebbia che è arrivata, ve lo consiglio proprio.
:)
sotto: nebbia piemontese.
4 commenti:
Pazzesco... A Rivoli ci siamo svegliati col sole (è c'è ancora) e io sono andata al lavoro in bici. :-)
@leparoleverranno: qui poi è uscito il sole ed è tornata ben presto l'estate: sono in maniche corte al momento O.o
Decisamente un blog interessante (poi per una caffeinomane come me...!)
Complimenti!
@Mirty Quibibes: grazie :)
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