mercoledì 26 ottobre 2011

Una burla ben riuscita.


di Italo Svevo - Introduzione di Paolo Rumiz - La Biblioteca di Repubblica.

Questo è uno di quei libricini in allegato con il giornale: quei regali che ti fa la vita mentre eri impegnata a pensare decisamente ad altro.

Mario ha sessantanni ed è l'autore di un libro mai pubblicato. Lavora senza speranze (anzi con infinite speranze) e sobrio impegno in un'azienda non ben specificata e ha due amici. Dal primo, il Brauer, che è anche il suo capo, si può aspettare solo cose buone (o neutre, che di questi tempi va già bene) dal secondo, il Gaia, si dovrà invece aspettare l'ambivalenza del peggio. Quest'ultimo, infatti, come talvolta capita in presenza di anime fin troppo candide: architetterà una spietata burla (quella del titolo) proprio riguardo al fantomatico romanzo che mai aveva visto la luce.

C'è da aggiungere anche che Mario ha un fratello, Giulio, malato, cui tutte le sere lui legge i libri come fossero favole ed è il primo (e l'unico) dei suoi ammiratori e di coloro che ancora credono nel suo imminente "successo". Di favole vere anche Mario ne scrive in quantità: piccole, brevi, struggenti favole con protagonisti certi uccellini parlanti (sembra di vederli) che si imbattono nelle più disparate e umane disavventure.

Insomma: questo pessimo Gaia - il burlone - si mette d'accordo con un tedesco per far credere al nostro Mario Samigli che il grandissimo editore, Westermann, fosse interessato al suo capolavoro. Mario - dopo una vita di vana attesa - che ricorda tanto quella del suo autore - ovviamente ci casca. Ciò che segue è, come sempre in Svevo, una profondissima e raffinata incursione nell'animo umano - che di certo non vi svelo nella sostanza - ma che a me ha spezzato letteralmente il cuore in mille pezzi.

I blog, penso, hanno qualche volta, quando capita, questo compito inedito - discutibile per qualcuno, prezioso per altri - di esprimere gli stati d'animo, anche, dei propri tenutari in tempo reale, senza filtri: io voglio dirvi allora che al momento sono particolarmente commossa da questo lungo racconto come non mi capitava dalle letture liceali dello stesso autore triestino, anzi forse anche di più, molto di più, infinitamente di più.

-----------> libro per chi crede seriamente e pervicacemente nelle favole e nella letteratura.

:)

2 commenti:

Carmine ha detto...

Comincio col dirti che l'immagine del libro con accanto la tazzina di caffè è fantastica, poi ti confesso che ho apprezzato molto anche la tua recensione schietta e sincera. Mi piace molto Svevo, e mi sa che è giunto il momento di leggere questo lungo racconto.

noemi ha detto...

@Carmine: ma grazie mille :)