sabato 15 ottobre 2011

Lampadine.

Cambiare le lampadine: non riesco a immaginare niente di più noioso e al tempo stesso di più importante.

Prendere la scala, staccare l'interruttore della luce, salire su, ingaggiare una piccola lotta contro le vertigini d'appartamento. Svitare, osservare il danno, scendere con l'oggetto ferito e impolverato tra le dita.

Soffiarci sopra, metterla in un sacchettino, sentire lo strano contatto con qualcosa di altrimenti sempre distante o incandescente, partire verso il ferramenta. Chiedere, guardare la misura, mettere la nuova scatolina nello stesso sacchetto della vecchia, pagare.

Tornare a casa, ristaccare la luce. Risalire su, riavvitare con cura, assicurandosi che sia ben salda nella sua nuova postazione si spera il più a lungo possibile. Scendere, risollevare la levetta.
E finalmente la nuova luce. Accesa, viva, brillante.

Cosa c'è di più noioso di questo? Eppure di più simile alla vita, al senso della vita, al concetto di vita che prima o poi ci si forma nella mente del cambiare una lampadina?
Illuminarsi la casa di una nuova luce, una nuova possibilità di fare tante cose, ancora e ancora. Auguro a tutti di cambiare una lampadina, una luce accesa nella vostra casa.

E buon we!

:)

6 commenti:

Mirty Quibibes ha detto...

Eheheh vero :)

noemi ha detto...

@Mirty Quibibes: :)

Emma ha detto...

Bello bello :)

ps. ma hai gli interruttori a levetta?! So vintage! #robedaarchitetti

noemi ha detto...

@Emma: hehe no, solo quello generale :D

Zuccaviolina ha detto...

Vero, cambiare la lampadina è una piccola grande emozione. :)

noemi ha detto...

@Zuccaviolina :)