Cambiare le lampadine: non riesco a immaginare niente di più noioso e al tempo stesso di più importante.
Prendere la scala, staccare l'interruttore della luce, salire su, ingaggiare una piccola lotta contro le vertigini d'appartamento. Svitare, osservare il danno, scendere con l'oggetto ferito e impolverato tra le dita.
Soffiarci sopra, metterla in un sacchettino, sentire lo strano contatto con qualcosa di altrimenti sempre distante o incandescente, partire verso il ferramenta. Chiedere, guardare la misura, mettere la nuova scatolina nello stesso sacchetto della vecchia, pagare.
Tornare a casa, ristaccare la luce. Risalire su, riavvitare con cura, assicurandosi che sia ben salda nella sua nuova postazione si spera il più a lungo possibile. Scendere, risollevare la levetta.
E finalmente la nuova luce. Accesa, viva, brillante.
Cosa c'è di più noioso di questo? Eppure di più simile alla vita, al senso della vita, al concetto di vita che prima o poi ci si forma nella mente del cambiare una lampadina?
Illuminarsi la casa di una nuova luce, una nuova possibilità di fare tante cose, ancora e ancora. Auguro a tutti di cambiare una lampadina, una luce accesa nella vostra casa.
E buon we!
:)
6 commenti:
Eheheh vero :)
@Mirty Quibibes: :)
Bello bello :)
ps. ma hai gli interruttori a levetta?! So vintage! #robedaarchitetti
@Emma: hehe no, solo quello generale :D
Vero, cambiare la lampadina è una piccola grande emozione. :)
@Zuccaviolina :)
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