Erri De Luca, La faccia delle nuvole, Feltrinelli
Questo è il libro di Pasqua che vorrei consigliarvi, è uno degli ultimi libri che ho letto e ascoltato leggere ad alta voce. Questo libro infatti racconta un incessante dialogo tra Miriàm e Josèf a partire dalla nascita fino alla morte e risurrezione del loro figlio Ièshu.
Immagino tutti avrete riconosciuto questa storia d'amore.
Miriàm: Non sia mai! Che dici Iosèf? Satàn l'accusatore, lui non somiglia a nessuno e si trasforma in chiunque per portare scompiglio.
Iosèf: Dicevo per dire, mi spiace Miriàm, non voglio più sentire che somiglia a qualcuno. Basta con questa favola, nostro figlio non ha la faccia delle nuvole che cambiano forma e profilo secondo il vento.
Tutto il libro si compone di questi dialoghi, alcuni più serrati, altri più pragmatici, altri ancora intrisi di profondo e delicato amore tra due ragazzi giovani cui accade qualcosa di straordinario, essere genitori di Gesù. E si compone con la voce del poeta che le riscrive.
De Luca con La faccia delle nuvole* ha compiuto qui un lavoro di concentrazione: è andato fino alle radici e al territorio reale dal quale sono nate le fondamenta del cristianesimo. Lo fa con una ispirazione letteraria e un'abilità narrativa raffinata e generosa. Segue il percorso di queste tre vite tormentate e insieme toccate dalla divinità e le accompagna fino alla fine.
I viandanti ascoltano l'uomo che si è aggiunto a loro e che non riconoscono. Cosa glielo impedisce? Il diverso aspetto. Quando a qualcuno viene il pensiero randagio di una propria resurrezione, immagina di ritornare identico a riabbracciare i rimasti in vita. Si figura di rientrare nel mondo tale e quale a prima, reintegrato in se stesso. Gesù riappare in altro corpo e in altra voce da non poterlo riconoscere, abbracciare al volo. I due in Emmaus si accorgeranno di lui solo nel dettaglio di un gesto, l'atto di spezzare il pane e farne parti. Doveva essere speciale quel suo modo di trattare il cibo. Del resto fu il solo a dire che quel pane era carne sua, da dare in pasto ai suoi. Ma fino a quel punto di rivelazione Gesù resta sconosciuto ai due viandanti. Eppure ha fatto con loro la cosa consueta e preferita: andare a piedi e spiegare la scrittura sacra.
Questo piccolo libro fa bene all'anima: a me ha riconnessa con una storia sentita raccontare milioni di volte ma che non perde la sua forza.
Siete sul mio blog, vi tocca sentire le mie vicende: ho studiato in una scuola religiosa (gesuiti) e ho una formazione che ai tempi era molto robusta. Ho perso un po' l'attitudine a questi studi all'Università (ho dato un esame di Storia dell'ebraismo, bellissimo, al quale sono arrivata con i capelli bagnati perché si era rotto il phon, ed era pieno inverno, insomma un'avventura che ricordo ancora, ma andò bene). Ho letto ultimamente alcuni Scrittori di scrittura, pubblicati dalla casa editrice Effatà.
Vivere in Italia significa per molti essere immersi nelle storie dei Vangeli, molte sono illuminanti e mi piace leggerle sia mediate dagli scrittori di oggi, sia dalle fonti originali. Al di là della fede di ciascuno, è un'esperienza che consiglio di fare.
Il mio augurio in concomitanza della Pasqua è di assaporare la bellezza del risorgere, una cosa che in un certo qual modo possiamo fare tutti quanti.
Auguri!
*Ringrazio l'editore per l'invio in lettura.
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sabato 26 marzo 2016
Un libro per la Pasqua.
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