Oggi a Torino è un'altra giornata di sole estivo. Mi sono messa a lavorare nel terrazzino della mia casa nuova considerando questa possibilità come una grande fortuna. Spero di non sembravi retorica nel dire questo, ma è proprio un moto dello spirito ricordare a me stessa e a chi legge (dunque può leggere ed è già una cosa bella) le fortune che abbiamo. Anche io, come molti di voi, ho infatti la tendenza a vedere solo quello che non va. E sento già la mia detestabile vocina interna che vorrebbe aggiungere in nota: ed è tanto quello che non va santo cielo! Ed è pur vero che è appena successo (tralasciando le altre disgrazie) ad esempio che una persona che dovrebbe gestire un Ministero della Repubblica ha chiesto alla gente di lavorare possibilmente gratis: una considerazione a margine: ma se chi dovrebbe proteggerci, occuparsi del nostro sostentamento e magari anche del nostro benessere di cittadini fa questo, ovvero ci tradisce o per lo meno non ci tutela, non ci sostiene, come facciamo a progredire, evolverci, vivere normalmente in questo paese?
So che è una domanda che si pongono in molti e so anche che ahimé questo meccanismo accade in ambiti meno creativi e velleitari rispetto a quello della comunicazione e pubblicità, seppure "progresso", senza nulla togliere ai nostri mestieri dorati e un po' vani. (Ma la mia vocina buona invece mi dice: vani un corno, la scrittura e le immagini sono importanti per una società che funziona!).
Insomma, i motivi per essere giù di corda ci sono, eppure ognuno di noi ha ancora la possibilità di assaporare le proprie gioie, le proprie conquiste. Ricordate la storiella zen di quello che precipitando da un burrone resta incantato da una fragolina di bosco? Più o meno la vita mi sa che è questa cosa qui, burroni e fragoline di bosco.
Ciò detto, ecco gli appunti di questa ultima settimana settembrina che ho segnato sul mio taccuino, sono autoreferenziali, spero vi incuriosiranno comunque:
1) Salto il #SalTo? Salterei volentieri questa notizia, ma non posso. Ne leggo quotidianamente di robe sul Salone del Libro, mi viene da chiedermi perché le cose si siano complicate così tanto, poi mi ricordo che tutto nasce dall'avidità e dalle nevrotiche lotte di potere tra pochi e ritrovo un senso (di malessere ma vabbè). Cercasi urgentemente fragoline di bosco per distrarsi da sto burrone. Contestualmente, in questi giorni gira sul web un video che mostra lapalissianamente come noi donne riceviamo una paga, per qualsiasi lavoro, in media il 30% inferiore rispetto a quella degli uomini, veniamo insomma trattate come bambine sciocche. Altro? Ah sì, l'unico articolo un po' consolante che ho letto in questi giorni risale a ieri, spero sia attendibile, lo pubblica Repubblica. L'articolo dice che quello torinese sarà un "Salone di letture ad alta voce", e si relaziona a lungo su una proposta firmata Pautasso-Culicchia. Faccio il tifo per Culicchia, che ho avuto la possibilità di incontrare e presentare alcune volte e che ha anche presentato a sua volta il mio primo romanzo in una libreria cittadina che ora non c'è più. Il motivo della mia stima non è però per la conoscenza personale, dal momento che una persona famosa la conoscono in molti e non è un fatto pregnante, la mia stima nasce dal fatto che la proposta presentata su Repubblica seppur a grandi linee mi pare semplice e organica in continuità rispetto al passato e sostenibile per il futuro, coi piedi per terra. Nonostante la momentanea sfiducia, voglio dunque ricordarmi che Torino è anche casa mia e di chi verrà ancora a farci un salto per il #SalTo.
2) Letture ad alta (e bassa) voce E siccome sarà un Salone di letture ad alta voce, vi ricordo, perché ci tengo molto, il mio laboratorio di letture che comincerà ai MagazziniOz di Torino questo 13 ottobre. Sono felice al solo pensiero, per una che da sempre ha la voce troppo bassa in diversi sensi, avere una possibilità del genere è una vittoria sui propri limiti :)! Leggeremo un capolavoro della letteratura mondiale come Il mago di Oz ma leggeremo anche testi piccoli, magari scritti da noi e ci rifletteremo su, e staremo in silenzio e ci parleremo quando sarà necessario nel rispetto della timidezza e pure della stravanganza di tutti. Per tutte le informazioni, qui.
3) Letture in #TazzaGrande La mia avventura radiofonica continua, se volete potete ascoltarmi tutti i mercoledì mattina alle 10 su Radio Banda Larga, qui una bella descrizione del programma. Un libro a settimana e un'immersione nel mondo di chi lo ha scritto, con musiche a tema. Questa è un'avventura cui tengo molto, e vi lascio una citazione dell'autrice di cui ho raccontato ieri in diretta (replica venerdì alle 14), ovvero Karen Blixen, per finire in allegria questo taccuino:
Spesso penso che oggi quello di cui abbiamo più bisogno è un grande umorista.
Insomma, passano i secoli, passano i millenni ma continuiamo ad aver bisogno sempre di stare bene, di comicità.
Intanto, il tempo è passato anche per me ed è arrivata l'ora dell'intervallo: vedo i bimbi della scuola sotto casa mia giocare all'aperto su un prato, sento ridere e gridare di allegria. W l'intervallo!
Spesso penso che oggi quello di cui abbiamo più bisogno è un grande umorista.
Insomma, passano i secoli, passano i millenni ma continuiamo ad aver bisogno sempre di stare bene, di comicità.
Intanto, il tempo è passato anche per me ed è arrivata l'ora dell'intervallo: vedo i bimbi della scuola sotto casa mia giocare all'aperto su un prato, sento ridere e gridare di allegria. W l'intervallo!