Lo ammiro.
Questo uomo-bambino
che non si stanca mai.
Il cronista sportivo
ama il mondiale.
E' tutti noi. E' soddisfatto.
Il mondo è suo.
Nelle sue raffiche di parole
la ragione di vita, il dramma, l'ipnosi.
Ci aggrappiamo alle sue labbra, tutti in piazza.
Ci dimentichiamo tutto: grida come un pazzo.
La cravatta allentata, le cuffie storte, il sorriso stampato e
il cuore spezzato.
Gli occhi spiritati, il cervello spappolato, l'animo stravolto.
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