lunedì 15 giugno 2009

Il cronista.

Lo ammiro.
Questo uomo-bambino
che non si stanca mai.

Il cronista sportivo
ama il mondiale.

E' tutti noi. E' soddisfatto.
Il mondo è suo.
Nelle sue raffiche di parole
la ragione di vita, il dramma, l'ipnosi.

Ci aggrappiamo alle sue labbra, tutti in piazza.
Ci dimentichiamo tutto: grida come un pazzo.
La cravatta allentata, le cuffie storte, il sorriso stampato e
il cuore spezzato.
Gli occhi spiritati, il cervello spappolato, l'animo stravolto.

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