domenica 1 aprile 2012

Mike #2



Buondì :)  Aprile è il mese più crudele* e oggi è anche il 1°. Ma questo non è uno scherzo, bensì un post normalissimo :) in cui trovate la seconda puntata di Mike: la voce del microfono numero 4 di Radio Flash 97.6

Un racconto che ho letto ieri a Flash Papers. Una piccola premessa: questo è un prodotto della mia immaginazione. Dato l'argomento, vorrei precisare che non ci sono da parte mia intenzioni di tipo sociopolitico o altro. Si tratta solo di una fantasticheria, un'idea di un attimo, senza altre finalità. 

c\_/


Ciao sono Mike. Il Microfono numero 4 di questa radio. Quello che non si è mai mosso da qui, tranne l’unico viaggio dalla tensostruttura dove forse è nato fino al posto dove vive ora, passando da un furgoncino. Quello che stringe più mani di Obama e ricambia più sorrisi di una diva del cinema, per intenderci.

Come potete ben immaginare, ero qui ad aspettarvi. È passata una settimana, ho contato i giorni e ora siamo di nuovo insieme. Sapete quello che si dice degli oggetti, delle cose? Sì, che si animano quando uscite di casa. Fanno una festicciola, si mettono d’accordo, si sentono un po’ di musica e poi quando rientrate: di nuovo silenzio. Come se nulla fosse successo. Perché? Questo non lo so. Ma posso garantirvi, in quanto rappresentante della categoria, che è tutto vero.

Ci siamo lasciati dunque la scorsa settimana, dopo le dovute presentazioni, con il fatto che volevo raccontarvi una storia. Dopo averne io ascoltate tante, viste e annusate parecchie nell’aria, dato che ne ho l’opportunità, ci tenevo a dirvene qualcuna pure io. Essendo un radiomicrofono, ho un circuito trasmettitore molto sensibile: quindi vi avverto, certe storie mi hanno lasciato senza parole.

Ad esempio quella volta in cui è venuta qui una donna. Si chiamava, e si chiama ancora, Nicole. Perché sei qui, Nicole? Arriva la domanda puntuale, rituale, che mi aspetto sempre dal microfono numero 2 e che non si smentisce mai. Cos’hai fatto di straordinario, tu, Nicole?

La storia di Nicole in soli 4 massimo 6 minuti. Lei e il CD che aveva tra le mani. Ve l’ho detto: sono solo un radiomicrofono qualunque io, ma vi assicuro che la storia di Nicole ha dell’incredibile.

“Ero sul tram”. Ha incominciato a dire. “Andavo non so dove, le solite commissioni, forse in banca o all’Agenzia delle Entrate. A un certo punto è salito il solito bambino che suona la solita fisarmonica. Un bambino bellissimo, come tutti i bambini. Moro, con la pelle molto scura e due occhi verdi grandi e luminosi. Sul viso, la solita espressione triste, rassegnata, per quanto può esserlo un bambino di otto massimo nove anni solo su un tram a suonare chiedendo monete in cambio in un bicchiere di plastica. Suonava come un adulto, tutto il suo repertorio. La fisarmonica era aggiustata con pezzetti di scotch ormai da buttare. I suoi vestiti sporchi li potete immaginare”.

Hm Hm - Hm Hm  Commentavano, attenti, gli speaker.

“E allora non so cosa mi è preso. Era anche un momento particolare per me, mi sentivo vuota, inutile, non so spiegarvelo: capita ogni tanto nella vita, no? Comunque mi sentivo strana. E gli ho detto: ‘alla prossima fermata, scendi con me?’. Non sapevo cosa aspettarmi, era solo un bambino, e come tutti i bambini era ingenuo e completamente malleabile. La vittima perfetta di qualsiasi malintenzionato. In più lui appariva ancora più mansueto della norma, la sua mitezza mi faceva quasi paura. Per farla breve, ha accettato ed è sceso davvero con me. Appuntamento saltato, giornata completamente diversa. Non avevo la minima idea di cosa fare. Poi. Vi risparmio l’estenuante iter burocratico…”.

E arriviamo a oggi… Dice lo speaker.

“Oggi Abramo ha inciso il suo secondo disco”. Certo: il famosissimo… dice lo speaker. “Sì quello”, ride Nicole. Abramo adesso è in tour promozionale. Partono le note della sua ultima canzone.


* April is the cruellest month breeding Lilacs out of the dead land. T.S.Eliot. 



2 commenti:

Zuccaviolina ha detto...

È commovente. *_*

noemi ha detto...

@Zuccaviolina grazie... :) è quel raccontino di cui ti anticipavo ... (ti ho ringraziata alla radio per la chiacchierata :D)