martedì 17 aprile 2012

With Love and Squalor.




Mi sono sempre chiesta se sia una cosa solo mia o se succeda un po' a tutti. Comunque a me capita spesso, e con pervicacia, di perdere di vista le cose importanti. Ricordi, sensazioni, tutto. Per favorire la costante ricerca di qualcosa di nuovo, diverso da come sono, pensando che non vada mai bene come sono. Si è capito?

E poi arrivano persone, immagini, parole, libri, cieli, sguardi, può essere qualsiasi cosa, che, di colpo, con le loro peculiari qualità (e non parlo di talenti soltanto ma anche di modi di essere e guardare) che mi ricordano quelle cose dimenticate e che per me contavano. Senza saperlo, magari. Né volerlo, né ipotizzarlo. 

Questa strana cosa assomiglia a un arcobaleno dopo un temporale. Niente di più semplice, ma, ammettetelo, niente di più bello. Dunque mi è capitato ieri di leggere questo post su uno dei miei blog preferiti (ne ho parlato spesso hehe - ma questa volta, a differenza di altre - vedi tag "kind of magic" - non ci siamo messe affatto d'accordo). In cui compare l'illustrazione a un racconto così importante per me che, appunto, come volevasi dimostrare, me l'ero completamente e meravigliosamente scordato.

For Esmé - with Love and Squalor. 
Per Esmé - con amore e squallore.


Ne avevo sentito parlare chissà in quale occasione da Baricco e così, nell'anno glorioso 1995, quello dei miei 15 anni, e nel primo viaggio all'estero della mia vita, senza genitori, senza amici, con gli zii, impaurita da tutto tranne che dai libri, ho comprato questo piccolo volume di racconti.

Nine stories di J.D.Salinger  - Little, brown books.

 Il primo libro in una lingua che non era la mia. Salinger, l'America. Che per me sarebbe stata tanto significativa da studiarla e cercarla sui libri per tutti gli anni a venire. Il primo racconto letto in un mondo che non era il mio, letto con la gioia e con la disperazione di quell'età, letto con innocenza. Con amore e con squallore: non riesco a trovare due parole più giuste per quella sensazione. Questo libro ora è ingiallito, assomiglia alla materializzazione di un frammento di memoria, le pagine iniziano a scricchiolare un po', deve aver preso della pioggia. Ma tanta. 

It was raining even harder. 

Era di un bianco latte quando l'ho comprato. Profumava di cocco. E di Florida. E di grandi, grandissime speranze. E di promesse d'amore e squallore più grandi ancora. Mi ci aggrappavo come a una tavoletta in piscina, non sapendo nuotare nelle famose cose importanti senza appigli. E infine poi, come molte di quelle cose appunto, l'avevo messo lassù o laggiù in un angolo lontano. Via, basta, bisogna cambiare tutto. Ricambiare, cambiare ancora fino a che. Fino a cosa? Boh, non l'ho ancora capito, ma sono curiosa.

Comunque questo racconto è ambientato in aprile. L'aprile del 1944. E ci sono quei due personaggi piccoli  inglesi che vedete nel post che vi ho indicato ;) E c'è la voce narrante che è un uomo, americano. La storia racconta l'incontro di queste tre persone in una sala da tè. Tra l'altro, gran parte della storia prende vita proprio di fronte a tazze e tazzine. c\_/

C'è Esmé, una ragazzina, che dice all'uomo seduto solo al tavolo: "Usually, I'm not terribly gregarious," (...) "I purely came over because I thought you looked extremely lonely. You have an extremely sensitive face". I said she was right, that I had been feeling lonely, and that I was very glad she'd come over. "I'm training myself to be more compassionate. My aunt says I'm a terribly cold person".

(Esmé crede di essere una persona fredda).

I said I hadn't been employed at all, that I'd only been out of college a year but that I like to think of myself as a professional short-story writer. She nodded politely. "Published?" she asked. It was a familiar but always touchy question, and one of that I didn't answer just one, two, three. I started to explain how most editors in America were a bunch _.

Quindi il tizio è uno scrittore di racconti brevi. Che si scola litri di tè. Ne sono rimasta colpita. Come età, allora, ero ben più vicina a Esmé, tre anni più grande. Oggi sono più vicina allo scrittore di racconti brevi in cerca di editore. 

Ma cambiando i fattori, il risultato, per me, non cambia.

Se potete, leggetelo, in italiano è qui. 

c\_/

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Grazie.
Sto passando ultimamente, per una tazzina ogni tanto.
E trovo sempre cose belle.

noemi ha detto...

@casiiopeade: grazie a te per la visita :)

pencil ha detto...

ohhh grazie grazie! sono contentissima di esserti stata d'ispirazione :) e poi, ma che bello è leggerlo in lingua originale?
"I purely came over because I thought you looked extremely lonely. You have an extremely sensitive face".
maraviglioso.

noemi ha detto...

@pencil: grazie a te!!! :) sì, meraviglioso!

Anonimo ha detto...

Avevo visto giusto ieri il disegno di Ilaria.
Con questo chiudo un cerchio.
Magico.

G.

noemi ha detto...

@towritedown: il disegno è stupendo... :) :)

amisaba ha detto...

Bene, grazie a noemi ho appena fatto la conoscenza di pencil (ho già fatto un primo giro nel tuo blog: complimenti! fai delle bellissime illustrazioni)e di questo libro di racconti di Salinger che sto per aggiungere alla mia wish list su anobii così non me ne dimentico :-)

noemi ha detto...

@amisaba: mi fa molto piacere, sia per pencil che per i racconti :)

Zuccaviolina ha detto...

uh, che voglia di leggerlo adesso, ancor di più! Grazie Noemi, e grazie anche a Pencil, i vostri post mi mettono gioia e curiosità. Baci!

noemi ha detto...

@Zuccaviolina: grazieeee :) un abbraccione :)