Anche io sono Jo March. Sono passati alcuni anni, anzi secoli, ma sono sempre qua. Ho fatto tutto quel che c'era da fare: ho venduta cara la pelle per seguire i miei sogni. Mi impegno molto, vivo da sola, faccio fatica, ho le lacrime in tasca, vengo fraintesa, mi arrabbio, mi pento, sono umana, sono quella che ero a sedici anni ma mi sto facendo crescere i capelli, scrivo dei romanzi, li mando alle case editrici e poi mi metto a pregare che vada tutto per il meglio, combatto e inciampo nei miei sbagli più di quel che sarebbe giusto. Mi prodigo per gli altri senza rendermene conto. Casco. Mi rialzo sempre. Ho le spalle larghe e tanta pazienza. Non sono più una ragazzina, ma ho ancora le stesse speranze di quando ero piccola.
"Essere indipendente finaziariamente, meritare le lodi delle persone che amava, questo era ciò che desiderava con tutto il cuore e il felice esordio di quel giorno le appariva di ottimo auspicio".
(Louisa May Alcott, Piccole Donne)
Ho ricevuto, come altri blog, da Mondadori il pdf in anteprima di questo romanzo: Volevamo essere Jo di Emilia Marasco.
Conosco Emilia Marasco come fondatrice di Officina Letteraria e ho deciso di leggere il suo libro.
Mi ha riportata indietro nel tempo, e in contattato con le prime emozioni letterarie di una ragazzina che è ancora in me, come in tutti, nascosta da qualche parte.
Da questo romanzo si sente bene l'influenza del teatro, per il quale scrive l'autrice. In breve, fa rivivere a quattro amiche, nella Genova di metà anni Settanta, la storia del romanzo ottocentesco più letto e amato dalle piccole donne di svariate generazioni.
Cosa ho imparato? A tornare in profondità a quelle sensazioni. A cos'è davvero che ha acceso alle origini, mie, vostre, di tutti quelli che scrivono e leggono per mestiere, la miccia dell'immaginazione.
E così è stato che sono andata anche a ricomprarmi Piccole Donne e l'ho riletto da adulta. E mi è piaciuto di più.
Louisa May Alcott, Piccole Donne, Bur |
2 commenti:
Genova e Officina Letteraria ti aspettano a braccia aperte :)
Grazie cara Marta!
Noemi
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