Maurizio Crosetti, Esercizi preparatori alla melodia del mondo, Baldini & Castoldi |
Leggendo Esercizi preparatori alla melodia del mondo, per prepararmi io stessa all'incontro con il suo autore Maurizio Crosetti, giornalista di Repubblica, ho sperimentato diverse sensazioni che, nella frenesia della quotidianità, e nella darwiniana lotta alla sopravvivenza, a volte mi capita di dimenticare e trascurare.
Ad esempio, ho vissuto l'emozione di un ragazzino che incontra una ragazzina e, senza dirle una parola, se ne innamora e la ascolta, sbirciando in punta di piedi da una finestra, suonare alle lezioni del Conservatorio della mia città (Torino). Una città che dicono essere fredda, ma dal cuore caldo come la sciarpa rossa che porta quella bambina che suona così bene il piano e che, semplicemente, quando diventa grande scappa dal proprio talento, perché il destino, o la sua storia, la portano altrove.
Quindi il ragazzino diventa grande, e si ritrova a svuotare un pianoforte, attaccarlo a una bicicletta e andarlo a suonare in giro per il mondo, in tutte le "piazze del dolore", applicandoci sopra il simbolo della pace, fino a Parigi, davanti al teatro Bataclan, dove il 13 novembre scorso hanno perso la vita quasi cento persone per un atroce attacco terroristico. Un viaggio senza fine alla ricerca di non si sa cosa, forse di lei, forse di una forma di felicità.
Suono per me, viaggio per me. Mi accade un po' ovunque di sentirmi unito agli altri, al pubblico di passaggio, incontri effimeri che vivo come un ponte per tornare a me stesso.
Ve lo ricordate lui? Ecco, il protagonista di questo romanzo gli assomiglia. E il suo autore, durante l'incontro di ieri con alcuni blogger e giornalisti, lo ha confermato: è stata la scintilla da cui è nata una storia di fantasia. Una storia di ritorno a se stessi.
Ah, è proprio quello che ci si scorda nelle corse quotidiane: amare, e tornare a se stessi. Come diceva Pennac, l'amore e i romanzi (fatti della stessa sostanza) dilatano il tempo della vita. Ma non sempre è facile trovare il tempo per queste due cose, che hanno la stoffa dei miracoli.
Qualche volta però succede che questo tempo si crei inaspettatamente. A me è successo con questo invito da parte di Baldini & Castoldi, che ci ha omaggiati anche di alcuni materiali e un bel poster dei Peanuts, che io amo molto (la copertina del primo numero di Linus). Queste occasioni, che per ogni persona sono diverse, ti riconnettono con quel tempo "altro" della lettura che accade solo se autentico, solo se sincero. Questo è un libro che, come ha scritto anche Andrea Bajani, merita di essere preso sul serio, perché va al cuore delle cose: è onesto quando parla della musica, lo è quando va indietro nell'infanzia dei protagonisti e non fa sconti. E, fatto non secondario, ha una bella copertina curata da pastinadesign.
Ieri Crosetti ha risposto alle nostre domande sul suo mestiere di giornalista da tanti anni, e adesso anche di scrittore. Ci ha parlato di scrittura e cronaca, di talento e duro lavoro, esercizio, allenamento all'osservare e al costruire storie.
Una nota a margine: a me ciò che ha colpita è anche il mondo degli artisti di strada. Un mondo con le sue regole, il suo terreno umido di dolori e fertile di gioie.
Quanto a me: conosco i luoghi di questo libro. Sia quelli reali che quelli imponderabili dell'anima torinese, spero che molti altri vorranno scoprirne i misteri e i regali.
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