Finita la canzone dei REM, la rotazione proseguiva con un altrettanto vecchio pezzo degli Emergency Paper, un gruppo composto da tre ragazzi e una ragazza, che aveva riscosso un certo successo nel 2008 circa. Una cosiddettta "meteora" che però aveva colpito Celeste nel pieno della sua adolescenza. In particolare quel pezzo: Miami Visitor's, una ballata romantica che aveva cantato insieme ai suoi compagni di classe sul bus della gita scolastica a Roma.
In quei lunghissimi due minuti in cui Filippo continuava a ripetere certe convulse frasi di circostanza, spinte un po' troppo in là sul crinale della confidenza:
- Scusi signorina, qui vede, c'è un disordine esagerato. Ho avuto un po' di problemi in questo periodo. Sa, io studio all'Università, studio Lingue perché alla mia veneranda età, ebbene sì, voglio vedere il mondo, voglio cambiare il mondo, voglio viaggiare. Però ecco qui ho avuto un sacco di questioni: mia madre che ha avuto una malattia terribile, gridava tutto il giorno. Poi qualche difficoltà economica. Ecco adesso sono qui che raccolgo le idee sul dafarsi.
Mentre lui si affannava e restava aggrappato con un solo dito al comune senso del decoro, avvolto nella soffocante oscurità della cucina in cui aveva condotto Celeste scusandosi cento volte per la maleducazione, lei si rifugiava sempre di più, inesorabilmente e senza prudenza, in questi altri pensieri. Quella canzone l'aveva ricacciata indietro in quell'anno lontano, con quegli amici perduti, di cui non sapeva più nulla, di cui ricordava quasi tutto, e li sentiva ancora sorridere e rivolgersi a lei e parlarle, come non accadeva da anni. Una sensazione mai provata e inebriante, che si nutriva evidentemente dell'assurdità delle circostanze, così inusuali per Celeste, abituata ormai ad abitare solo ed esclusivamente il proprio piccolo mondo.
[Continua...]
In quei lunghissimi due minuti in cui Filippo continuava a ripetere certe convulse frasi di circostanza, spinte un po' troppo in là sul crinale della confidenza:
- Scusi signorina, qui vede, c'è un disordine esagerato. Ho avuto un po' di problemi in questo periodo. Sa, io studio all'Università, studio Lingue perché alla mia veneranda età, ebbene sì, voglio vedere il mondo, voglio cambiare il mondo, voglio viaggiare. Però ecco qui ho avuto un sacco di questioni: mia madre che ha avuto una malattia terribile, gridava tutto il giorno. Poi qualche difficoltà economica. Ecco adesso sono qui che raccolgo le idee sul dafarsi.
Mentre lui si affannava e restava aggrappato con un solo dito al comune senso del decoro, avvolto nella soffocante oscurità della cucina in cui aveva condotto Celeste scusandosi cento volte per la maleducazione, lei si rifugiava sempre di più, inesorabilmente e senza prudenza, in questi altri pensieri. Quella canzone l'aveva ricacciata indietro in quell'anno lontano, con quegli amici perduti, di cui non sapeva più nulla, di cui ricordava quasi tutto, e li sentiva ancora sorridere e rivolgersi a lei e parlarle, come non accadeva da anni. Una sensazione mai provata e inebriante, che si nutriva evidentemente dell'assurdità delle circostanze, così inusuali per Celeste, abituata ormai ad abitare solo ed esclusivamente il proprio piccolo mondo.
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