mercoledì 6 agosto 2008

Una lunga notte/1.

La dottoressa Santachiara si avvicinava a noi con passi svelti e la fronte lucida. Aveva l'aria di pensare: odio i pazienti. Odio i malati e le loro malattie. Odio i malati gravi e i malati immaginari. Ma più di tutto odio le loro famiglie. Odio i pazienti perché mi fanno pena. Questo lavoro mi ucciderà.
Ma una volta stretta la mano di mia sorella Clare, tutti i ragionamenti sembravano svaniti nel nulla. Restavano solo i suo grandi occhialoni rossi e i suoi capelli corti tagliati di recente.

- Eccovi qua.
- Buonasera dottoressa.

E siamo entrati tutti nel reparto di medicina generale, in religioso silenzio.

[Continua...]

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