lunedì 2 marzo 2009

I cercatori di silenzio.

"Oggi si dà alla parola diverso una dimensione fisica o psichica limitata alla sfera affettiva, personale. I veri diversi, per mia esperienza, sono altri, e sono di sempre: sono i cercatori d’identità, propria e collettiva, e nazionale, e d’anima. Coloro che videro il cielo, che mai lo dimenticarono, che parlarono al disopra dell’emozione, dove l’anima è calma. Che non credono, o credono poco, ai partiti, le classi, i confini, le barriere, le fazioni, le armi, le guerre. Che nel denaro non hanno posto alcuna parte dell’anima, e quindi sono incomprabili. Quelli che vedono il dolore, l’abuso; vedono la bontà o l’iniquità, dovunque siano, e sentono come il dovere di parlarne. I cercatori di silenzio, di spazio, di notte, che è intorno al mondo, di luce, che è intorno al cuore. Questi diversi, che vorrebbero semplicemente dare il senso del segreto umano, e trovare, o indicare, il rapporto di dovere tra vita e vita, non dovrebbero, io penso, essere considerati scrittori moralistici o politici. Ma è quello che si fa, quando non hanno difesa di confratelli, e lo spazio per loro, nel paese, va vertiginosamente rimpicciolendo. E’ quello che si fa, se non hanno denaro proprio e, ripeto, sono fragili. A loro la vita viene sottratta con la sottrazione dell’altro - che ora parla altra lingua! E quando vorrà mostrare a che cosa, nel suo paese, e sotto gli occhi di tutti, sia ridotta la vita - discarica e ammazzatoio, dopo allevamento e oscuramento - lo si indicherà come guastatore e visionario. E del resto, poco per volta, facendo scendere su di lui, per ogni libro, la cappa del silenzio o, alzando i megafoni della distorsione, gli saranno tolte credibilità e fiducia - che pure esaltano e consolano le vite mutuate e asservite - gli saranno tolti lecito guadagno e quella sempre sperata indipendenza…".

(Anna Maria Ortese, Corpo Celeste. Copiato e incollato dal sito personale di Giuseppe Genna http://www.giugenna.com/)

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