Diane Wei Lianf, La casa dello spirito dorato, Guanda |
Per la rubrica dedicata alla letteratura orientale di ogni tempo, questo mese di novembre segnalo un romanzo con una protagonista cui non è possibile non affezionarsi.
L'ambientazione è contemporanea: la Pechino del post-Olimpiadi, siamo praticamente ai giorni nostri e si osserva tra le maglie della trama la città cambiare, allargarsi la forbice tra ricchezza e povertà, tradizione rurale e grattacieli che spuntano come funghi: aspettatevi la Cina di oggi, come ve la immaginate: un luogo affascinante, brulicante e contraddittorio. In piena crescita economica ma, come succede quando si cresce, in piena confusione.
E poi c'è Mei, un'investigatrice privata. Non ci si può credere, ma questi mestieri esistono sul serio e l'autrice neanche per un attimo disattente la verosimiglianza. Cascate nella storia dalle prime riche e le accordate tutta la vostra fiducia:
Mei aveva sentito dire che la Pillola dello Spirito Dorato aveva il potere di curare i cuori infranti. Non ci credeva. Era una leggenda, una storia cara alle vecchiette che masticavano semi di girasole arrostiti nei cortili delle case. Non riusciva a credere a una cosa simile, proprio come non riusciva a credere che dal respiro di Duhuang fosse nato l'universo. Era una donna di trentadue anni, moderna istruita e razionale. Se dalle pene d'amore passate aveva imparato qualcosa era che niente, salvo il tempo, può guarire un cuore infranto. Era proprio lì che si sbagliava.
In bilico tra immaginazione e realismo, Diane Wei Liang fa sì che Mei si ritrovi a indagare sui misteri che ruotano attorno alla casa farmaceutica che produce questa fantomatica pillola, la Casa dello Spirito Dorato e scoprire lei stessa se è vero che questa medicina miracolosa fa quello che promette. In tutto questo, la trama è un noir tradizionale, aspettatevi bagni di sangue, intrighi, emozioni forti. Ma anche sapienza narrativa e puro intrattenimento.
L'autrice poi ha una storia particolare a sua volta: parte della sua infanzia l'ha vissuta in un campo di lavoro e mentre studiava psicologia ha preso parte alle proteste di piazza Tienanmen e di conseguenza si è dovuta trasferire negli Stati Uniti.
Non sempre la vita di un autore influisce in qualche modo sulla sua opera ma in questo caso credo di sì, non tanto per le tematiche quanto per l'impatto forte delle parole e la capacità introspettiva.
[Traduzione di Stefania De Franco, copertina di Guido Scarabottolo - romanzo inviato dall'editore, che ringrazio!]
[Traduzione di Stefania De Franco, copertina di Guido Scarabottolo - romanzo inviato dall'editore, che ringrazio!]
Nessun commento:
Posta un commento