Grace Paley (che bello il nome Grace* :) è una scrittrice mooolto interessante. Per una serie di motivi, in my opinion.
1) ha scritto poco. Quasi tutta la sua produzione - è scomparsa nel 2007 - la troviamo in Italia in questo Piccoli contrattempi del vivere, Tutti i racconti, editore Einaudi.
2) ha scritto di un mondo molto reale, quello di una New York in cui miseria e borghesia, bianchi e neri, dolore e amore convivono in un unico scenario; ma al tempo stesso di un mondo molto sospeso in una sorta di strana, irripetibile infiltrazione nel sogno e nella fantasia. Come ad esempio nel racconto La maratoneta, tra i miei preferiti, che inizia così: "Un giorno, prima o dopo i quarantadue anni, diventai maratoneta". Poi però scoprite che la storia imbocca tutta un'altra strada insospettabile.
3) un modo di dire le cose secco, forte, azzeccato, onesto, sicuro e felice.
4) ritratti di donne spietati. Spesso aggressive, altrettanto spesso deboli e confuse, ma poi anche madri generose, fedeli amiche: sembra di stare in quelle giostre di mille specchi dove ti vedi declinare in altrettante possibilità di faccia.
5) considerata maestra della short story insieme a Carver.
6) ironia, bambini, uomini.
7) un uso del linguaggio inconfondibile che, racconto dopo racconto, diventa musica.
Allora buona letturadomenicale. Ciao!
* E il suo personaggio alter-ego si chiama Faith.
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