mercoledì 7 settembre 2011

Antartide - con tazzina di caffè.


Antartide, di Laura Pugno, editore minimum fax.

Quando sentivo raccontare di persone attratte dalle copertine in libreria rimanevo sorpresa e ammirata: a me non è forse mai successo di scegliere un libro così. Anzi: ho letto certi libri con copertine così orribili da far spavento.

Questa volta però è stato un coup de foudre istantaneo. Una tazzina di caffè? Bianca? In cui galleggia un pinguino? Su una zolletta di zucchero? Davvero? Lo prendo! E così ho pensato: questo è il libro che avrei voluto scrivere io: per la sua copertina.

E poi per il titolo: che titolo. Mi piace molto. Inoltre quel tipo di verde, un quasi-blu, è il mio colore preferito.

E alla fine ho deciso casomai anche di leggerlo.

Laura Pugno racconta una storia che è stata definita un giallo inconsueto, ed è vero. Non è solo un giallo, è più come inghiottire un piccolo pezzo di ghiaccio la mattina appena svegli. Il freddo, il gelo della sua scrittura, che giustamente Rosella Postorino ha descritto su Rolling Stone come "incisa nel vetro", è sorprendente.

Ed è un modo esatto, pulito, rifinito fino all'inverosimile, che lascia tutto lo spazio all'inquietudine e ai personaggi di esistere, per merito della scelta concentrata di ogni singola parola.

Il protagonista è Matteo che torna a Roma dopo una lunga spedizione scientifica in Antartide. La morte improvvisa del padre sarà l'occasione per ricollegarsi con una vita lontana, che aveva abbandonato. E lo porterà fino alla Casa di Miriam dove scoprirà qualcosa di spaventoso, a contatto con le istanze ultime dell'esistenza. Il finale poi svela tutto.

Ci sono delle caratteristiche in questo libro: al di là della scherzosa voglia di averlo scritto io: che mi hanno colpita, al punto da sentirmi quasi confusa (a chi interessa: questa notte ho anche sognato uno dei personaggi):

1) molto caffè, molte tazzine, molte caffettiere: sembra che intorno a questa bevanda i personaggi capiscano di più, o semplicemente si sentano un po' meglio, più sicuri.

2) l'afasia: è qualcosa che conosco bene e che non avevo mai trovato, usata più o meno nel suo reale significato, dentro a un romanzo.

3) la famiglia, la malattia, la paura, la genetica e l'eutanasia: questioni importanti. Interrogativi a volte senza risposta.

4) l'importanza disperata di preservare l'innocenza dei bambini: un concetto che arriva in poche pagine e non si stacca più.

5) la scelta e l'individualità/la collettività: cosa sono? dove ci portano?

6) l'Antartide!

7) il confine tra l'Italia e la Francia, il confine tra il giusto e lo sbagliato, tra la realtà e l'immaginazione. Tra l'infanzia e l'età adulta.

8) i colori: ci sono colori accesi che si stagliano infuocati nel gelo di cui sopra.


Ma questi sono solo alcuni punti, altri li lascio a voi, se lo leggerete.


sotto: la tazzina questa volta c'era già, ma meglio abbondare!

(Illustrazione di Agostino Iacurci. Progetto grafico di Riccardo Falcinelli).


10 commenti:

Jane (Pancrazia) Cole ha detto...

Che dire? Tu si che sai incuriosire un lettore.

Per ora ho parecchi libri in attesa sul comodino, ma alla mia prossima spedizione in libreria andrò sicuramente in cerca di un pinguino in precario equilibrio sopra una zolletta di zucchero.

noemi ha detto...

Grazie Jane!!

pencil ha detto...

cover fantastica! :)

pencil ha detto...

chi ha realizzato la copertina? scrivilo nel post... Anche grafici e illustratori, come gli autori, hanno nome e cognome ;)

pencil ha detto...

yeee! detto fatto! graziee :)

noemi ha detto...

@pencil: ho provveduto subito! So bene che chi lavora alle copertine ha un nome e un cognome e la mia omissione non voleva essere offensiva :) Ultimamente poi nascono progetti interamente dedicati al loro lavoro, come questo ad esempio di Giulio che è un blog davvero ben curato http://giupasserini.wordpress.com/2011/09/07/laura-pugno-antartide-minimum-fax/

pencil ha detto...

nooo lo so! scusami tu!il pc del lavoro mi obbliga ad essere brevissima e "ranzante" ;)eheh

noemi ha detto...

@pencil: no problem :) :)

Unknown ha detto...

Visto ieri in libreria. La copertina mi ha colpito come l'iceberg colpì il titanic e nonostante fosse esposto in uno stretto corridoio di passaggio, con gente fastidiosa che voleva e doveva passare di lì, non ho potuto fare a meno di afferrarlo per leggere le note su opera e autrice. L'ho sempre detto che le copertine sono importanti. Lo comprerò, prima o poi.

noemi ha detto...

@Matte: hehe buona lettura allora!