giovedì 19 febbraio 2009

Minestrone.

Quando mia mamma è stata male, i primi tempi, quando non parlava e quando non aveva davanti a sé prospettive di vita normali, quando leggevo su internet di nascosto in ufficio per scoprire cos'era l'afasia e leggevo che era una cosa tremenda, che creava isolamento, stigma e quant'altro, mi chiedevo: cosa davvero diventerà la nostra vita, cosa potrà fare mia mamma? Oggi dopo un anno e mezzo di fatiche, di pianti, di male fisico, di corse al Pronto Soccorso, di visite, di paure, di solitudine, di esercizi, scopro che ha preparato da sola, con le sue mani, un vero minestrone. Con tutte le verdure, i ceci, i fagioli, il grano. Ha letto da sola - testimone mio papà - le istruzioni e ha eseguito tutto alla perfezione. E in più è stata lei a servire a tavola, e io a ringraziarla. E' valsa la pena vivere fin qui per quel minestrone così buono, così saporito che non me lo dimenticherò mai.

4 commenti:

Sara Giorgia ha detto...

Amica mia, Noemina cara, le tue parole mi stanno facendo piangere.
Sei una persona meravigliosa: quanto te lo meriti, ve lo meritate, quel minestrone.
Scusa la melassa, ma quanto ci vuole certe volte.

Tvb

noemi ha detto...

Sarina grazie penso lo stesso di te, meriti una felicità immensa e l'avrai, e sta già arrivando!

Anonimo ha detto...

Noemi,
continua così...

ti voglio bene,

rossella

noemi ha detto...

Anch'io ti voglio bene!! Grazie amica.