lunedì 15 febbraio 2010

Il cassonetto. The garbage bin.

Bimbetti-degli-anni-Ottanta! Tenetevi forte! Poiché: When the going gets tough, the toughs get going! (Quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare!). Ora sì che Tocca a Noi! Aprite il quaderno di Naj-Oleari e scrivete. Tema: Il cassonetto. Svolgimento: su richiesta di una giudiziosa allieva (10 e lode), voglio oggi approfondire un tema di capitale importanza. Sappiate che dopo questa lezione voi potrete raccontare in giro di essere dei veri esperti di faccende domestiche. Mica briciole. Mica noccioline. Mica pizza e fichi. Dunque, prima di tutto bisogna riconoscere che il cassonetto dell'immondizia non è un luogo fisico, bensì un luogo della mente. Come il Posto delle Fragole (per i cinefili).
Avvicinandovi a esso, il cassonetto, voi scoprirere antri e recessi del vostro spirito. E non dovrete averne paura. E questo è il primo passo. Il più difficile. Ad esempio io lo temo molto. (mi xxxx proprio addosso, passatemi il francesismo). Ebbene: non fate come me. Affrontatelo subito. Con temerarietà.

La mia pupilla mi chiedeva: ma come si pulisce? E aggiungeva: Ho la sensazione di averlo comprato già sporco!

Eh già, cara kidult. Questo è quello che crediamo tutti all'inizio. Che esso sia sempre stato sporco e che quindi non sia necessario prendersene cura. Su questo punto cadiamo irrimediabilmente. Di fronte a questa ineffabile tautologia, restiamo interdetti. Lo so. Ragazzi. Ormai è inutile girarci intorno: pulire il cassonetto è quasi impossibile. Vi si richiede uno sforzo superiore alle vostre possibilita.

TUTTAVIA. Un modo c'è. Spalancate bene le orecchie. Si fa così:

1) aprire la confezione di scorta di guanti gialli di gomma (vanno bene anche rosa o blu)
2) indossare i Moon Boots
3) trattenere il respiro (se possibile, pinzatevi il naso con una molletta per stendere)
4) NON chiudete gli occhi, anche se vorreste. NON arretrate di fronte forsanche alle sensazioni più spaventose
5) togliete il sacchetto con un sol gesto e avvitatelo come le catene dell'altalena
6) legate il sacchetto con un nodo scorsoio
7) chiedete a un'anima pia di andarlo a buttare perché ora voi siete impegnati in ben altre imprese
8) tramite il metodo della pranoterapia, tentate di sollevarlo "con la sola imposizione delle mani", ovvero senza sforzi fisici e senza fossilizzarvi troppo sulle immagini visive che vi appariranno raccapriccianti
9) letteralmente CORRETE in bagno
10) posate lì l'oggetto immondo
11) scaricategli sopra uno scroscio senza fine di acqua bollente e rovesciategli dentro litri e litri di Amuchina
12) con le pinzette che usa la scientifica nei film americani, refertate le bucce di mandarino che nel frattempo sgorgheranno senza pietà
13) gettate le bucce in un sacchettino piccolo
14) e il gioco è fatto!

Mi rendo conto che sarete stanchi. E in più, è lunedì. Domani - promesso - sarò più clemente! Bravi ragazzi!

4 commenti:

Sara Giorgia ha detto...

Vawooooom! Io quel garbage bin malefico l'ho maneggiato sabato sera: sopravvivere si può!

noemi ha detto...

e tu ne sei la prova vivente! yessss

amis ha detto...

Guru dell'igiene.
Una piccola precisazione, prima dell'Amuchina colpite qua e là il nemico "dustbin" con lo sgrassatore, quello se magna tutto.
Osservazione: non dimenticate di conservare i guanti rigorosamente a parte, serviranno ancora ma non devono essere confusi con quelli della cucina, quindi fate come me, prendete la biro nero (vedrete come scivola bene su quella gommina colorata) e scrivete nella parte superiore di entrambi i guanti: Spazzatura.

A.

noemi ha detto...

Rossella. Sono senza parole. TU SAI TUTTO: e io mi inchino alla tua canoscenza. grazie.