Occupo un po' di spazio per un argomento che mi pare interessante. Ho letto la notizia di questo progetto su Futura, il mensile del Master di giornalismo dell'Università di Torino, una fonte che credo attendibile e seria.
Il progetto si chiama Incidenti ed è un servizio di sostegno psicologico (per un massimo di 10 incontri a persona: a volte sufficienti a risolvere piccoli problemi, altre volte un buon inizio che può servire a capire la strada terapeutica da intraprendere) gratuito per ragazzi dai 16 ai 24 anni: una fascia di età molto delicata e solo all'apparenza piena di forza, spregiudicatezza e vitalità. O meglio, dovrebbe essere quell'età in cui si diventa grandi, si esplora il mondo con le proprie gambe, si provano emozioni nuove. Ed è così per la maggior parte delle persone. Ma se succede qualcosa, un "incidente" di percorso, un lutto, un tradimento, o altri piccoli o grandi traumi, il normale sviluppo della persona può subire un brusco arresto. Questa mi sembra essere un po' l'idea del progetto, cioè rivolgersi proprio a quei ragazzi che si trovano a sprofondare all'improvviso e non sanno come venirne fuori. E gli effetti di questo meccanismo, se trascurato, magari poi si possono sentire più tardi, quando possono poi diventare in alcuni casi anche gravi e ingestibili. Mi piace l'idea che sia gratuito perché spesso a quell'età non sempre si ha il coraggio di proporre alla famiglia un "investimento" di questo tipo. E' un'età (ma forse anche dopo) in cui, come spiega l'articolo, si sente molto lo "stigma" legato alla terapia psicologica. "Se vado dallo psicologo vuol dire che sono matto". In realtà, una psicoterapia, quando necessaria, può davvero aiutare a comprendere e alleviare moltissime sofferenze, a capire cosa è successo, a superarlo. Cose che da soli sono davvero difficili - forse impossibili - da affrontare. E poi può essere utile anche a vedere la propria giovane vita sotto un nuovo punto di vista, a conoscersi, letteralmente a guarire e a ritrovare quel futuro che a volte un "incidente" può far credere di non avere più.
Personalmente non conosco chi si occupa di questo progetto, però mi sembrava davvero importante.
Questo è il sito: www.areag.net, il numero di telefono: 0119820803 e la mail: areagpiemonte@libero.it
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