giovedì 10 giugno 2010

Ora...vedila, Jim.

Quando mi sento spaesata, un po' liquefatta, vedo Infinite Jest di David Foster Wallace di milleduecentoottantuno pagine che gira per la casa. Penso che non lo finirò mai, ma è un bene. Lo lascio sempre lì, come se fosse un fiume, un elemento della natura cui attingere benefici quando ce n'è bisogno. Finché lo vedo, mi sento ancorata alla vita e alla terra.

"Questo è il garage comune figliolo. E questa è la nostra porta nel garage. So che lo sai. So che ti è già capitato di guardarla molte volte. Ora... vedila, Jim. Vedila come corpo. La maniglia grigiastra, il chiavistello che ruota in senso orario, i pezzi di insetto che sono rimasti sotto la vernice quando era fresca e ora spuntano. Le crepe di questo sole impietoso. Il colore originale non lo sa nessuno (...)".

Comunque adesso vado a provare a fare gli gnocchi. E che David me la mandi buona :)

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