domenica 6 giugno 2010

Letture domenicali+tazzinadicaffè.

Alle sei non riuscivo più a dormire. Il caldo, forse. Ieri sera sono stata qui, a Collisioni - Vite parallele, un bel Festival letterario alla sua seconda edizione, ma già ben radicato nel territorio: Novello, un piccolo paese che appartiene ai Comuni del Barolo, in provincia di Cuneo. Un vero villaggio incantato di mille anime che nei paraggi del suo castello fiabesco offre una delle viste più suggestive che ricordi, sulle colline verdi e dolci di inizio estate. Questo Festival coinvolge le vie e le piazze principali del paese ed è davvero un'esperienza da fare. (c'è anche oggi, chi riesce, vale proprio la pena...) Per non parlare del logo dell'edizione 2010 e di tutto il progetto grafico affidato a Valerio Berruti, che io trovo emozionante solo come chi riesce a vedere le cose reali con occhi nuovi, come raccontavo anche qui e che ha conferito all'idea del Festival qualcosa di veramente inedito, superiore.

La serata è stata così bella e intensa che forse anche per questo non riuscivo più a dormire. Tra le altre cose in programma, c'era Marco Travaglio. Ascoltarlo parlare è sempre utile, una doccia fredda che non perde mai di efficacia. Sotto quella grande struttura bianca, in uno dei pomeriggi più caldi degli ultimi tempi (per chi c'era: secondo voi di quella canicola se ne parlerà al tg1?! ;), eravamo in tanti ad ascoltarlo. Travaglio è una di quelle certezze che si mettono lì in un angolo della mente, convinti di conoscerlo, di sapere tutto. Con lui succede quello strano fenomeno per il quale i luoghi più belli della propria città si trascura di visitarli, a volte per anni o per tutta la vita. Travaglio, sì sì, poi mi leggo l'ultimo libro, ah sì sì il suo articolo, so di cosa parla, lo vedo in tv. E invece non è proprio così. In nessuna circostanza della vita, si impara poi, è possibile trascurare le cose importanti, smettere di ascoltarle perché tanto si conoscono. Quello è l'errore di valutazione, l'incoscienza. E allora nel mezzo della mia insonnia, ho ripreso in mano il suo (e di Peter Gomez) famoso Inciucio, Bur, 2005. Che un po' si riallaccia ai temi che ha trattato ieri, a grandi linee. E questo è il mio consiglio domenicale. Non dico di rileggerlo da cima a fondo, io non ci sono riuscita perché la mia soglia di attenzione di prima mattina è bassissima (ma anche in altre ore della giornata, umpf, forse sempre), ma almeno qualche pezzo, almeno la prefazione di Giorgio Bocca. Con la fedele tazzina al mio fianco, vi auguro allora buona domenica e buona lettura, enjoy.

:)

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