Eh dunque siccome ho davanti a me sempre questa opalescentissima parete gialla, mi sento strana, mi ricorda qualcosa che non so, avendo ben scarsa memoria, da sempre vivo così, quasi come se ogni giorno mi ritrovassi di fronte a questa parete gialla e lei fosse un foglio vuoto, di nuovo e di nuovo da scrivere in eterno (bello, vero?). E di nuovo tutto da ricominciare, da ripensare. C'è violenza, in questa facilità alla rimozione. Una volta mi piaceva, ora non più tanto.
Comunque ero qui che pensavo - anche se manca ancora un po' al mio trentesimo compleanno - di fare un impietoso bilancio e, non contenta, di renderlo anche pubblico a tutto beneficio degli affezionati lettori di tazzina-di-caffè!
Allora, ecco le cose di me che non sopporto davvero più e che butterei nel cassonetto qui sotto casa senza problemi anche subito:
leziosità, cerimoniosità, titubanza, insicurezza, tremebondità (si dice?), senso di inferiorità, finta e penosa spigliatezza, formalità, paura cronica, confusione mentale e fisica, tendenza a finire le frasi dell'interlocutore facendogli perdere il filo del discorso, sensi di colpa vari, distrazione cosmica, turbamento per un nonnulla, ipocondria, infantilismo e insana passione per i giocattoli, vergogna per qualsiasi cosa, inutili accessi di euforia, sciocca melanconia, facilità a cadere in tunnel di ragionamento, tensione facciale.
Bene, e ora ecco con cosa vorrei sostituire tutto questo bell'armamentario:
sicurezza, decisione, sincerità, onestà, divertimento, essere adulta, donna, femmina che dir si voglia, lealtà, elasticità fisica e mentale, libertà, libertà, libertà, libertà (mi si è impallato il pc? no, è voluto!), silenzio, dire le parole giuste al momento giusto e non cento anni prima o dopo e magari alla persona sbagliata, concentrazione, mitezza, dolcezza, generosità, ironia, lucidità, rilassamento, amor proprio, amore per gli altri.
Sì, più o meno questa è la situazione. Dai dai: si-può-fare. Yes I can, e tutte le varie frasi di incoraggiamento.
2 commenti:
Posso prendere a prestito questo bilancio? E' così familiare ... MA è anche vero che riconoscere i "punti deboli" è la prima mossa per poterli affrontare ... quindi: YES, WE CAN!
Un abbraccio da una New York caldissima e deserta per strascichi del 4 luglio (che poi deserta a me piace molto di più!)!
Ciao Noemi!!! sono d'accordo, il primo passo è proprio sapere poi il resto viene (quasi) da sé... o almeno spero :) Che bella NY, in tutte le sue vesti. Grazie per l'abbraccio e io te lo rimando da qui :D
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