lunedì 12 luglio 2010

Lampadine.

Ieri in casa mia si sono fulminate tre lampadine. Un tempo avrei detto: brutto presagio. L'avrei detto così, tanto per farmi un po' del male. Tanto per riconnettermi il più rapidamente possibile alla mia solita e inesorabile abitudine di precipitare verso le più cupe previsioni. Invece adesso penso - se proprio vogliamo trovarci una metafora - che le lampadine spente di colpo siano esattamente come quelle stesse vecchie abitudini ormai morte. Veri vicoli ciechi che nessuno ha più voglia di imboccare. E poi che sono il segno tangibile che in realtà molta luce è stata fatta. Che molte cose si sono chiarite, chiarificate, rischiarate. E se ancora un po' di buio ci deve essere, che buio sia. Contando anche che è proprio con il favore di certe tenebre che si articolano i sogni.

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