venerdì 4 febbraio 2011

Sì, certo.

Amalia aveva il mal di denti. (!). E non voleva andare dal dentista. Lei odiava i problemi. E si ostinava a vedere le cose in un modo solo, a suo dire positivo. Ma si illudeva. Pensava ad esempio che bastasse non pensare a una cosa per farla scomparire. Non era vero. Il mal di denti non passava. Né il resto delle cose di cui avrebbe fatto a meno. Poi un giorno, al mercato, mentre cercava di non pensare ad esempio ai maledetti denti, ha trovato per terra un foglio di carta. A ben guardare era un biglietto da 5 Euro e ovviamente l'ha raccolto. Prima di infilarlo nel portafoglio, lo ha guardato e ha visto una scritta: Sì, certo.

A penna blu, grafia neutra, né da adulto né da bambino.

Tornando a casa, con il freddo di febbraio che si infiltrava nelle vecchie otturazioni da sostituire, da devitalizzare, Amalia sentiva paradossalmente invece la vita scorrerle nelle vene.

Sì, certo. Pensava. Sì, certo, avrò anche mal di denti, andrò anche dal dentista. Ed è vero tutto quello a cui non voglio mai pensare e che tuttavia esiste. Però. Ma. C'è anche tutto il resto. E tutto quel resto le si è spalancato davanti come un diorama.

Il pullman, i taxisti, le commesse dentro i negozi, i vestiti in saldo nelle vetrine, i cocci per terra, il cielo di un azzurro acceso. La gente, la gente. E dalle cose, ai pensieri: i libri, tutti quei libri sugli scaffali. L'odore del bar, del caffè. Le cose che passano, quelle che migliorano, quelle che restano uguali, il tempo che scorre per tutti e quelle informazioni che si imparano e che si insegnano. E l'edicola, e la panetteria, l'ascensore.

3 commenti:

Zuccaviolina ha detto...

Bello, in una vita piena di domande, rinvenire così, per caso, una risposta. :)

Unknown ha detto...

è tutto quel "resto" che ci illumina la giornata, le piccole cose che accadono quotidianamente e che ci fanno sentire vivi.

noemi ha detto...

@Zuccaviolina: senza parole, grazie per il tuo commento.
@Turista: grazie davvero, tanto!