mercoledì 2 febbraio 2011

Un pomeriggio in biblioteca.

Ed eccoci al consueto appuntamento con l'attesissima rubrica sull'inesplorato mondo delle Biblioteche torinesi. WOW.

Questa volta sono stata alla Italo Calvino. Ieri. Avevo questo mal di denti di sottofondo ed ero un po' intontita. Sono stata indecisa fino all'ultimo, perché è un po' lontana da casa mia e un po' difficile da trovare. Confondo anche la scritta su un cartello che dice ufficio vendite, e io ci leggo ufficio vendette. Così per tutto il tempo nel tragitto immagino questo posto infrattato dove vi accoglie Joseph, addetto alle vendette sabaude. Compilate anche un modulo: cosa facciamo a quello che ti ha rubato l'autoradio? Allergia alle graminacee? Perfetto.

Ma a salvarmi da questo futile delirio è la fermata del pullman. Scendo e cerco la Biblioteca.

Prima attraverso una specie di spiazzo con panchine e alberi spogli, dove un gruppetto di personaggi beve birra in continuazione, alle quattro del pomeriggio. Ci rimango un po' male, ma proseguo. Di questo posto mi piace il nome, così ho pregiudizi positivi. Arrivo ed entro in uno spazio piccolo (il resto delle sale è chiuso e buio, non trovo l'accesso). E, mi accorgo, abitato da soli uomini, divisi in due tipologie: anziani e neri. Mi sorprende non trovare donne. Penso a un caso. Però per un attimo mi spaventa l'idea di un luogo "a parte".

Comunque la Biblioteca è accogliente e ci sono delle poltroncine arancioni molto carine e comode. Peccato non poter vedere i libri, ma forse ho sbagliato io la giornata. In un attacco ingiustificato di timidezza, non chiedo spiegazioni agli impiegati e mi chiudo nel mio silenzio.

Dopo pochissimo però le preoccupazioni sui frequentatori del posto scompaiono: lì vicino a me si siede una ragazza araba. Ha il velo e un paio di occhialoni. Si mette a sfogliare una rivista. E io mi sento più a mio agio, accanto a una mia simile. Mi guardo intorno adesso con più sicurezza. Si sta bene. Sembra un'oasi, dove ci si può rifocillare.

Poi vorrei dire una cosa sulle Biblioteche. Sono luoghi meravigliosi, dove i libri sono gratuiti e c'è posto per sedersi, per pensare, per stare in mezzo alla gente. E che altro? Se potete, ogni tanto, entrateci.

2 commenti:

yamunin ha detto...

conosco la biblioteca, i libri in scaffale sono al 1° piano, i romanzi almeno. ;-)

noemi ha detto...

@yamunin: ciao!! Grazie per la visita (da twitter vero? :D). Ah ecco, la prossima volta salgo. Ma era proprio tutto spento, forse c'era qualche interruzione: riproverò...