Ho un momento di smarrimento, non so più chi sono, mi sto perdendo in un bicchiere d'acqua, in una tazzina di caffè.
Ma non è che posso stare qui seduta tutto il giorno ad aspettare. Devo ripigliarmi in qualche modo, "devo" perché improvvisamente lo sento come un dovere, devo ritrovarmi alla svelta, ritrovare me stessa (che ridere quando questa frase la pronunciavano gli adulti negli anni Ottanta-Novanta, scimmiottando la parlata dei figli dei fiori).
Allora chiedo aiuto alla mia pur flebile memoria, vera àncora di salvezza in questi incubi di afoso e colloso oblio di fine agosto.
Dunque, io sono:
- quella di ieri sera all'aperitivo
- quella che in primavera si sentiva come una leonessa
- quella che legge i libri e li mette in borsa prima di uscire
- quella che si sentiva di colpo felice al supermercato
- quella che stira ascoltando la radio
- quella che vuole decidere come e con chi passare il tempo
-quella che bastava un piccola cosa per metterla fuori combattimento
- quella che prova a cambiare
- quella che sbagliava tutto
- quella imperfetta
- quella sfortunata, che se l'è vista brutta
- quella fortunata, che se l'è cavata bene
- quella che va a correre
- quella che ha ancora un po' di tempo
- quella che vince la paura
- quella che...
Ok, basta basta, ci sono. A volte serve solo un veloce tuffo nei ricordi per ricominciare a vivere
6 commenti:
Quella che trascorreva le giornate con me in prima linea a parlare con il mondo e che combatteva come una leonessa e che mi ha insegnato a comunicare con tutti? :)
sicuramente quella che si commuove per questo commento... grazie :)
prego :) ma non ringraziarmi per quello che tu sei. Sono io che devo ringraziare te. ;)
:)
Interessante la lista di definizioni per ricordarci chi siamo...
te la rubo!
:)
svaligia Matteo: funziona!!
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