So che bisogna vivere nella realtà. Me lo hanno spiegato e l'ho capito con l'esperienza. Bisogna, cioè, tenere in conto i propri limiti, le proprie origini, le circostanze esterne, i risultati ottenuti e i fallimenti. Bisogna sempre tenere i piedi ben ancorati al terreno, darsi da fare tutti i giorni, riposare a orari prestabiliti, nelle pause. Prendere in considerazione il tempo che passa, l'educazione ricevuta, la classe sociale cui si appartiene. Organizzarsi, pulire, comprare e guadagnare in continuazione. Bisogna calcolare il rapporto costi/benefici di ciò che si sceglie, compiere scelte oculate. Bisogna risparmiare e stare attenti ai semafori. Bisogna contare le calorie, prepararsi un fondo pensione. Fare un po' di sport, nei ritagli di tempo, ed essere ordinati e vestiti bene.
Tuttavia faccio fatica, non so voi. Resto perennemente bambina. Non lo faccio apposta, non mi diverte, è una lotta vera e cruenta, sanguinolenta tra me e me. Vorrei ad esempio volare sul soffitto e prendere il tè con Mary Poppins, lo vorrei so bad, come si dice in inglese. Ma so anche che questa e ben altre fantasie non sono possibili. Non lo sono per niente.
Tuttavia faccio fatica, non so voi. Resto perennemente bambina. Non lo faccio apposta, non mi diverte, è una lotta vera e cruenta, sanguinolenta tra me e me. Vorrei ad esempio volare sul soffitto e prendere il tè con Mary Poppins, lo vorrei so bad, come si dice in inglese. Ma so anche che questa e ben altre fantasie non sono possibili. Non lo sono per niente.
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