Questo romanzo, Non ti voglio vicino, di Barbara Garlaschelli, editore Frassinelli, è illuminante. Perché illuminante? Perché mentre lo leggo qui accanto alla mia tazzina di caffè pomeridiana e mentre fuori piove e fa freddo capisco meglio il funzionamento della mente umana. Non della mente umana in generale, bensì della mente e del comportamento di una persona, una bambina - Lena - protagonista della storia, che è molto intelligente, molto bella fin da piccola, ma che si trova a subire una violenza inaudita. Leggendo si scoprono poi tutte le conseguenze di questa offesa primordiale, mischiata a un terreno culturale e famigliare già compromesso. E si osserva poi cosa succede a Lena come donna e come madre. Ed è dolorosissimo e insieme istruttivo. Come guardare a occhi aperti il disagio e il turbamento senza scappare e senza negarlo. E prendere nota della vulnerabilità dei bambini e della responsabilità degli adulti, sempre e in ogni luogo. Tutto questo sullo sfondo di una Milano prima schiacciata sotto la seconda guerra mondiale e poi in continuo mutamento; e di una storia d'amore più che sofferta della protagonista con un personaggio molto interessante di nome Lorenzo. Con un respiro preciso e riflessivo, questo romanzo mi sta accompagnado a ogni pagina verso una consapevolezza in più, quella che deriva dallo studio e dall'ascolto incondizionato della vita di un individuo alle prese con la sua esperienza di vita, benché letteraria. Potere straordinario della scrittura. Mi sbilancio e dico che non mi dispiacerebbe se l'autrice vincesse il Premio Strega, dal momento che si trova tra i finalisti.
Buona lettura domenicale :)
Buona lettura domenicale :)
2 commenti:
ciao cara, sembra interessante come libro. il nuovo sfondo "cartaceo" mi piace un sacco ;-)
ciao Platipuszen :) grazie mille! Anche a me piace molto il tuo "oscilloscopio azzurro": ti seguirò con interesse!!
Sì, il libro è bello, molto "duro" ma umano, sincero, chiaro come pochi! Buona domenica :D
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