lunedì 3 maggio 2010

Piangere.

Ero lì al bar che aspettavo il mio panino riscaldato al microonde e così ho deciso di aprire il libro che avevo in borsa e leggerne qualche pagina. La storia era già nel vivo anzi quasi alla fine. Era così fitta la trama e la svolta della vita di un personaggio così fortunata e imprevista che mi sono messa a piangere, come si suol dire, di gioia. O_O Non a dirotto o singhiozzando, mi è scesa semplicemente una lacrima per occhio. In totale due lacrime. Che ho prontamente asciugato senza che se ne accorgesse nessuno. Ma insomma, ho pensato. Cavoli, non mi capitava da anni. Forse l'ultima volta è stato con Canto di Natale di Dickens, nella preistoria della mia vita. Uh ma che mi succede? E soprattutto: quanto può arrivare in profondità un romanzo scritto bene? Scritto davvero, scritto come si deve? E poi: che coincidenza, l'altro giorno mi sono detta: "vorrei piangere di gioia", non lo faccio mai. Magari mi commuvo, ma proprio piangere no. Invece oggi. Quanto in fretta si può realizzare un desiderio!

:) Buon lunedì a tutti!

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