Carlotta è tra i sedici e i venti, ha un cerchietto di perle in testa e un fiocco blu scuro che le spunta da sopra l'orecchio sinistro. Ha un paio di occhialoni neri, troppo grandi, anche se è inverno e non c'è il sole. Un cappottino blu elettrico, le scarpette di pelle con un accenno di calza spessa di cachemire che sbuca dalla fibbia.
Carolina ha trentacinque anni più di Carlotta, è sua madre. Occhiali da sole con stemmino principesco sull'asticella, pellicciotto color panna, capelli corti a carciofo, naso rifatto, pantaloni a sigaretta.
Camminano in una fredda Piazza Castello, a passetti da merli, sobbalzando, picchiettando con le piccole scarpe sulla pietra liscia del terreno, in un silenzio di tomba. Guardano dritto e non si voltano mai da nessun lato, se non fosse per l'eccentricità condivisa del look, si direbbero estranee.
Poi di colpo Carolina si inciampa, mentre attraversano la strada, sui binari del tram. E' una caduta flebile, si accartoccia come un panno umido e non fa nemmeno ridere, perché l'espressione del viso è quella del fastidio che volge al terrore sordo e inanimato.
Mamma e figlia, per via di questa caduta, si innervosiscono moltissimo. Le labbra si incrinano in una smorfia di rabbia. Sono incarognite. Mentre districano il tacco dalle liste di metallo gelato, il tram arriva e frena scampanellando con violenza.
Sulle guance di entrambe si forma un rossore. Un segno di vita in quel mucchietto di vestiti costosi. La vita, il rosso sangue della vita. Veloce, frettolosa, feroce, ma pur sempre vita. Nell'imprecare contro il guidatore, con la scarpa in mano, per la prima volta si guardano. Tra loro passa un lampo di qualcosa. Per un attimo si torna nella giungla.
Una madre che protegge il suo cucciolo, contro la belva arancione.
22 commenti:
narrativa semplice ma intensa!
Lola
Grazie per la visita Lola, benvenuta! E grazie per il complimento ^^ Ora faccio un giretto anch'io sul tuo blog! Buon week end.
oh che bello, hai proprio reso l'idea dei personaggi. E il finale è bellissimo, mi hai commossa.
@Zuccaviolina: grazie grazie Marta ^^
Brava noemi il racconto mi è piaciuto molto. Viviamo una vita tanto caotica che avvolte ci dimentichiamo chi siamo. Un abbraccio e al prossimo post :D
ciao. meno male che c'è stato un momento di ripresa ... già mi immaginavo pessimi rapporti familiari, ecc.
tu sei un fenomeno come al solito.
a presto e buon fine settimana.
PS: ancora niente foto della mia tazzina ma conto di mandartela questo w.e. che sono a casa.
perdonami, sono un pò svampita: dove te la mando?
lascia perdere evidentemente giunta a fine settimana sono un pò esaurita. Ho trovato il tuo indirizzo, la mando li la foto.
ciao
@Pensieri e Delizie: grazie davvero e al prossimo post ^^ (buon week end!!)
@Vania: ma grazie :D hehe finale a sorpresa allora!! Per la foto di tazzina: vai tranquilla quando hai tempo a questo indirizzo (che è il mio ^^): noemicuffia@libero.it Bacione
@vANIA: hehe e chi non è esaurito il venerdì? (o il lunedì?) ;D
"Passetti da merli"...tipico delle piemontesi "bene"!! :))
Baci baci
PS: tardo con l'invio della tazzina perché questo we sono super impegnata...ma arriverà!! :))
Freddissimo e tagliente come l'aria gelata di oggi..
tra madri e figlie passano questi attimi lunghi una vita intera: e son solo sguardi.
Ti leggerò di più..Mi hai catturato il cuore
tartetatin
@Elena: hehehe vere: camminano così!! Per la tazzina, non ti preocccupare non c'è una scadenza, l'aspetto :D :D buon week end!!
@tartetatin: grazie, sono davvero felice e onorata per le tue parole...
ma che bello il tuo blog (tornerò)! e poi quando vedo una moka bialetti non resisto. Anch'io ho una tazza da mandarti, ora la cerco...
Cara Noemi, il 'ritorno alla giungla' e' una cosa che anche io sento spesso come neo-mamma di un cucciolo...e' un istinto che unisce tutte le mamme in tutto il pianeta da che mondo e' mondo. Mi piace molto come ha riportato quella madre sconnessa dalla realta' di nuovo alle sue origini.
@Stima Di Danno: grazie! Benvenuta :) Anche il tuo blog mi piace: sono diventata follower! Torna!!! ^^
@Heddi: grazie. Sono contenta che da mamma tu mi dica questo perché vuol dire che aveva un senso quell'intuizione: quindi doppi GRAZIE davvero :D Un abbraccio grande e neozelandese ^^
folgorante come sempre noemi, quando cerco un po' di relax e vengo qui nel tazzinablog, sono sicura che poi, una volta finita la pausetta ne esco rigenerata, con i neuroni un po' più attivi, o quanto meno compiaciuti di aver letto qualcosa di valido (a differenze delle letture del signor Gottlob Frege che in questi giorni mi stanno consumando ogni vitalità...ma perchè sto uomo doveva filosofeggiare, non poteva andare a pesca di squali?!?)comunque, spero di mandarti presto una mia tazzina, appena trovo la macchina fotografica..e la tazzina! (ultimamente il caffè lo sto bevendo direttamente dal bicchiere, tanto me lo becco sempre freddo da quanto sono sfasata!)buona domenica...torno da Gottlob,sob sob...
@barchetta: grazie, sono così contenta che questi post diano un po' di sollievo ai tuoi neuroni: hehehe purtroppo con certi allegri filosofi ci vuole una pazienza da cercatori d'oro: spero che poi la gratificazione sia la stessa. Ma va bene anche il bicchiereeeeee!!!!
me lo auguro, perché è la seconda volta che affronto il pescecane Gottlob e la sua cerchia di arguti amici della logica...aggiungo un 18 e un "a mai più rivederci" a codesti signori nella wishlist di ieri...nono, che bicchiere, entro la settimana scoverò la tazzina..e soprattutto la macchina fotografica!!!
@barchetta: speriamo, incrocio le dita per te. e per lui (il filosofo) un simpatico: in bocca allo squalo da parte mia :P
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