Entro sempre in punta di piedi, un passo indietro, prudente. Distante e prudente. Ad esempio non ho caricato del tutto il cellulare. O la fotocamera. Tanto cosa deve succedere? Al Salone del Libro di Torino-la-mia-città? Niente di che, mi dico tutti gli anni. Faccio un giro, vedo qualche titolo che mi interessa, due chiacchiere, una conferenza, un caffè e stop.
Invece poi, puntualmente:
1) Dopo alcuni attimi di dispercezioni e sensi alterati: mi dimentico nome e cognome. E non ho mai il biglietto da visita (a che serve?) dove poter leggere chi, di preciso, appunto, io sono.
2) Lo stand mio preferito - Einaudi (anche l'anno scorso) - è sempre stupendo, eh, sì, lo dico, è un'emozione forte, bianca e scrosciante come onde di acqua marina.
3) Chiamparino (il sindaco) mi saluta cordialmente: salve neh.
4) Bevo del vino in lieta compagnia di Samuel dei Subsonica. Cioè, esattamente lui, seduto alla sediolina di uno stand a smanettare al computer. Fino a che qualche astuta passante se ne accorge e in tre o quattro gli chiedono di fare le foto: a quel punto, fuggo.
5) Trovo non si sa come* il coraggio di attaccare bottone pressoché con tutti. Intendo proprio TUTTI.
6) Passano uomini in calzoncini travestiti da vichinghi.
7) Passano due tizie con l'ombrello aperto (e il Salone, vi assicuro, è al chiuso).
8) Finisco in televisione.
Cooosa? Esatto, avete letto giusto: sono andata in televisione. ahah. E non una televisione a caso. Su Rai5. Voi direte che ciò è un mistero, una cosa molto strana, una magia.
In effetti la scena è stata questa:
Sono beatamente su twitter a twittare, dove ormai ho la residenza :P, e a fare la cronaca minuto per minuto del Salone, un po' per conto mio e un po' in collaborazione con @librisulibri (se non lo fate già: seguiteli!!). Proprio da @librisulibri arriva una segnalazione: @raicinque chiama a raccolta twitters e bloggers allo stand alle 15, chi vuole partecipare?
Si tratta di un gioco, un esperimento anzi. Per verificare quanto sia "social" questo Salone.
Dunque io arrivo lì. A caso. Non so niente. Non so cosa accadrà.
E accade che c'è Carlo Massarini, del programma (che ho visto parecchie volte) CoolTour! Quindi tutto bene. Penso di essere lì per ascoltare, per fare il pubblico. Che cosa carina.
Ma invece no. Proprio no. Vedo a un certo punto la telecamera imponente (come Carlo Massarini che è altisssssssimo) che si accende, il microfono, le luci, devo dire: 1,2,3, prova. Il mio cuore non ci mette niente a partire a ottocentomila battiti al minuto. Ma che succede? Succede che sarò io in persona a parlare con Carlo Massarini e David Ghirardello (che mi ha poi spiegato tutto e lavora per rai 5) e semplicemente non ho la benché minima idea di cosa dovrò dire.
Infine capisco. Sarà una chiacchierata di un minuto, per raccontare questo Salone visto con gli occhi e i polpastrelli di una blogger che sta molto tempo su twitter e racconta un po' tutto ciò che vede e soprattutto che sente...
Chiaramente non ricordo nulla di ciò che ho detto in quel minuto. So solo che è stato piuttosto divertente!
Nel frattempo, buona serata, a domani, ancora al Salone, ancora su twitter, ancora in televisiooooooone!
Ahah no no scherzo! :)
* in realtà si sa: l'aperitivo offerto allo stand del Martini prima di pranzo ha aiutato molto: consigliatissimo a timidi, impanicati, paranoici, balbuzienti e affini.
P.s. ecco la testimonianza della mia storica apparizione tv!