mercoledì 26 novembre 2008

Aruitemo Aruitemo.


Hirokazu Kore-Eda è un regista giapponese davvero bravo, secondo me. Mi aveva già colpita tanti anni fa al Torino Film Festival con un film stupendo e delicato, del 1998, intitolato After Life (Wandafuru Raifu). Mi era talmente piaciuto che ne avevo fatto il punto di partenza della mia tesi di laurea. Ieri ho visto un altro suo film bellissimo, sempre al TFF. Stil Walking (Camminando Camminando - Aruitemo Aruitemo). Il film ritrae il momento in cui un figlio presenta la moglie ai genitori e alla sorella. La moglie è vedova e ha un bambino. Durante l'incontro che dura circa due giorni, tra pranzi e cene e passeggiate emerge il ricordo di un terzo fratello morto anni prima mentre salvava un bambino che stava annegando in mare - bambino che oggi è un goffo venticinquenne che fa il pubblicitario precario. La trama è semplice fino a scomparire. Il film prende per mano dolcemente e porta a contatto strettissimo con le abitudini, i pensieri, i cibi, i tormenti di tutti i personaggi. La mamma apprensiva e agitata, il papà che sognava per il figlio scomparso una carriera di medico identica alla propria e che disprezza il figlio sopravvissuto, la sorella svampita con un marito inconsistente ma simpatico, la moglie gentile che si sforza di farsi voler bene e tutti i bambini: vivaci e teneri sembrano cinguettare tra i ciliegi come uccellini di primavera. Hirokazu Kore-Eda ha uno sguardo pulito che rasenta la perfezione dei particolari che costruiscono i significati. Sono uscita dalla sala pensando al concetto di famiglia, di lotta tra la tradizione e le nuove forme che prenderà nel futuro. Alla vita sana di un paesino di mare, a crocchette di mais, sushi e rafano saltato, all'imprevedibilità del destino e al Giappone dove ho sognato di andare almeno una volta nella vita.


http://www.kore-eda.com/

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